Un tenero gattino in cerca di coccole (video)


Ci sono modi e modi per attirare l’attenzione e il gatto del video lo sa bene. L’unico suo obiettivo è quello di farsi coccolare dalla propria padroncina. La ragazza, invece, sta lavorando a computer ed è davvero molto impegnata. Tra un click e l’altro viene però disturbata dal micio che la chiama appoggiando la sua zampetta sul braccio della giovane. La ragazza, intenerita, lo accarezza ogni qualvolta il gatto la cerca, distraendosi dal proprio lavoro. Ma il gatto non è contento di una semplice carezza rubata e continua a disturbarla facendole fare tantissime pause. Un gatto poco altruista che ama essere al centro dell’attenzione anche a scapito degli altri.

Vive per 94 anni con una pallottola in testa



L'incredibile storia di un anziano texano, colpito nel 1917 e morto solo ora, dopo una vita 'normale'


È stato un record che lo ha reso celebre, ma di cui, William Lawlis Pace, avrebbe fatto volentieri a meno: è riuscito a vivere per 94 dei suoi 103 anni con un proiettile in testa. A sparargli era stato per errore il fratello maggiore quando William aveva solo 9 anni .
La posizione della pallottola, troppo vicina al cervello, aveva sempre reso impossibile un intervento.

L’incidente però, benché abbia avuto gravi conseguenze e abbia costretto William a vivere quasi cieco da un occhio e con parte di nervi facciali recisi non gli ha impedito di vivere una vita del tutto normale: si è sposato (sua moglie Onetia è morta nel 2004 dopo un matrimonio durato più di 70 anni), ha avuto dei figli e finché ha potuto ha lavorato come guardiano di un cimitero.

Non solo, ma con buona pace del proiettile che abitava nel suo cranio, fino a quando ne ha avuto le forze ha giocato come ricevitore in una piccola squadra di baseball del Texas,  il suo stato. "Non ha mai avuto dolori - ha detto, dando l'annuncio della morte del padre pochi mesi  fa, il figlio Theron Pace - e non ha mai perso coscienza".


Ereditieri a quattro zampe, una signora lascia 375 mila euro ai pelosi meno fortunati




Cani e gatti del canile comunale di Milano possono dormire sonni tranquilli grazie all'eredità. Questa ed altre donazioni mostrano un nuovo lato pet friendly della città.





Una signora ha lasciato in eredità a un canile ben 375 mila euro, destinandola alla cura di tutti i cani e i gatti ospiti della struttura.

La storia sembra uscita da un film, invece è successa in questi giorni a Milano, una città che nell’ultimo anno si è scoperta generosa e solidale nei confronti degli amici animali, a partire da quelli meno fortunati.
 Nei dodici mesi passati, oltre ai provvedimenti pet friendly del Comune come il libero accesso degli animali negli uffici pubblici e il blog Trovami, ideato per aiutare i cittadini a ritrovare i propri amici smarriti, le donazioni di denaro o di cibo per gli ospiti del Parco Canile sono state diverse e, in alcuni casi, anche molto importanti.
 L’ultima, in ordine di tempo, risale a pochi giorni fa.
Donata Maria Ghezzi, ha lasciato in eredità al Comune ben 375mila euro, disponendo espressamente nel proprio testamento che l’intera cifra fosse destinata al canile/gattile di via Aquila.
 Lo scorso maggio un’altra signora milanese, Cesarina Maccagnan, aveva donato tutto il suo patrimonio al Comune di Milano, devolvendo 60mila euro al Parco Canile.
 Nel dicembre 2011, pochi giorni prima di Natale, era arrivato al Parco Canile un regalo speciale, un furgone carico di pappa per tutti i cani e i gatti ospiti della struttura: scatolette di bocconcini e croccantini per un valore complessivo di duemila euro. Un dono ancora più speciale perché completamente disinteressato, dal momento che l’autrice, ancora una volta una donna, non ha
voluto rendere nota la propria identità.
 Chiara Bisconti, assessora al Benessere e Qualità della vita e delegata dal Sindaco alle Politiche per gli animali ha voluto così ringraziare la generosità di Donata Maria Ghezzi : “Questo gesto nobile e generoso è un vero e proprio atto d’amore non solo verso gli animali ma verso l’intera città: un gesto che fa onore alla memoria di questa nostra cittadina”.

Ora che si avvicina il Natale, chissà che non arrivino altri doni per i cani e gatti meno fortunati.

fonte:gopets.gogreen.virgilio.it

Frutta e verdura: ecco gli alimenti che hanno più pesticidi


Come orientarsi nell'acquisto di frutta e verdura? Quali prodotti sarebbe opportuno preferire "bio"? Ad aiutare i consumatori nelle scelte d'acquisto quotidiane pensa l'Environmental Working Group, associazione senza scopo di lucro che si è occupata di stilare la propria classifica annuale della frutta e degli ortaggi più o meno contaminati dai pesticidi, sulla base di dati raccolti, dopo aver effettuato appositi test, da parte della Food and Drug Administration e del Department of Agriculture degli Stati Uniti.




I test effettuati sui prodotti agroalimentari hanno potuto stabilire la quantità dei residui di pesticidi presenti su di essi al momento del consumo effettivo da parte dei cittadini. La maggiore attenzione al consumo di prodotti privi di contaminanti chimici utilizzati in agricoltura è di recente tornata alla ribalta per via di uno studio pubblicato sulle pagine di Environmental Health Perspectives, che pone in luce come una eccessiva esposizione agli antiparassitari delle donne in gravidanza possa nuocere al nascituro.

L'impatto negativo dei pesticidi sulla salute, spesso in realtà non conosciuto in maniera approfondita nemmeno da parte di coloro che li impiegano nelle proprie coltivazioni, dovrebbe spingerci a compiere delle scelte differenti relativamente alle nostre abitudini di acquisto. Per assicurarsi prodotti privi di pesticidi non è sempre necessario spendere una fortuna. Anche chi dispone di un piccolo giardino o di un semplice terrazzo può provare a coltivare da sé una parte dei propri ortaggi.

Se è vero che il biologico da supermercato continua a risultare piuttosto costoso, è altrettanto vero che per assicurarsi l'acquisto di frutta e di ortaggi certificati "bio" o in ogni caso coltivati senza l'ausilio di sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute, è possibile reperire prodotti genuini e ad un costo decisamente più basso rispetto ai punti vendita della grande distribuzione recandosi direttamente presso le aziende agricole di coltivatori fidati o presso i mercati contadini e a chilometri zero che diano spazio al biologico.

Prendendo come punto di riferimento la lista dei dodici prodotti maggiormente contaminati dai pesticidi, ormai comunemente definita come la "sporca dozzina", si potrebbe iniziare a sostituire i prodotti in cima alla lista con analoghi di provenienza biologica e sicura, in modo da far quadrare il bilancio familiare e di ottenete maggiori garanzie per una buona salute e per una alimentazione migliore. I test finali sono stati effettuati da parte degli esperti sui prodotti lavati e sbucciati. E' infatti nella buccia che si accumulano la maggior parte dei pesticidi, così come la più grande quantità di sostanze benefiche presenti in frutta e ortaggi, di cui consumare quindi anche la scorza esterna, quando è edibile, sempre in riferimento ai prodotti non trattati.

Ecco i 12 alimenti maggiormente contaminati dai pesticidi:

1) Mele

2) Sedano

3) Peperoni

4) Pesche

5) Fragole

6) Pesche nettarine

7) Uva

8) Spinaci

9) Lattuga

10) Cetrioli

11) Mirtilli

12) Patate

E la lista dei 12 prodotti meno contaminati:

1) Cipolla

2) Mais

3) Ananas

4) Avocado

5) Cavolo

6) Piselli dolci

7) Asparagi

8) Mango

9) Melanzana

10) Kiwi

11) Melone cantalupo

12) Patate dolci

    Prodotti cosmetici non testati su animali: una piccola guida


    I prodotti cosmetici non testati su animali rientrano perfettamente in una strategia che mira a soddisfare i principi della sostenibilità ambientale e del rispetto nei confronti dei nostri amici animali. Sono molti i cosmetici green di questo tipo, anche se dobbiamo ricordarci che c’è differenza fra i prodotti non testati in toto sugli animali e quelli che invece vengono testati sull’ultimo passaggio della catena di produzione. Altrettanto importante è distinguere fra i prodotti vegan, che non prevedono l’aggiunta di ingredienti ricavati dal mondo animali, e quelli che invece includono queste sostanze. Si tratta di una differenza fondamentale ed esserne consapevoli è importante, se vogliamo portare avanti uno stile di vita ecosostenibile.


    Test sugli animali per i prodotti cosmetici

    A disciplinare la materia è la direttiva europea 92/32/CEE. Questa legge per ogni nuova sostanza chimica stabilisce dei test di sicurezza basati proprio sugli animali. In particolare i test specifici per i cosmetici prevedono l’uso del coniglio.
    Viene effettuato un test oculare, per verificare l’irritazione dell’occhio, un test cutaneo, per verificare eventuali irritazioni nella pelle, prendendo in considerazione anche la distruzione della pelle stessa.
    La direttiva 93/35/CEE si pone l’obiettivo di eliminare le prove su animali per i prodotti cosmetici, ma ancora oggi non abbiamo una piena applicazione di questa direttiva. Si pensa che la situazione diventerà più stabile a partire dal 2018. E’ da notare comunque che tutti i test sugli animali non sono stati mai convalidati.

    Prodotti cosmetici cruelty-free


    I prodotti cosmetici cruelty-free (non testati sugli animali) in alcuni casi fanno ricorso agli ingredienti animali per la loro composizione. Si tratta di prodotti che riguardano il makeup e l’igiene della persona.
    Appartengono al gruppo dei cosmetici non testati sugli animali (alcuni di questi comunque comprendono ingredienti di origine animale) i prodotti Argital, Artha, Athena’s, Biofficina Toscana, Bottega Verde, Camorak, Cibe, Cinzia Zucchi Cosmetici, Coop, D’Aymons Naturalerbe, Derbe, Dr. Taffy, Flora – Primavera, Haway, Hedera Natur, Helan, Indica, I Serafini, La Saponaria, L’erbolario, Logona, Lush, MGA, Montagne Jeunesse, Officina Naturae, Originitalia, Pasticceria da bagno – Drammis closmetici, Pedrini, Pierpaoli, Rebis, Remedia, San.Eco.Vit, Sante, Saponificio Gianasso, Talybe, Tea Natura, The Body Shop, Urtekram, Verdesativa, W.S. Badger.
    Questi prodotti si trovano nei centri di estetica, nelle erboristerie, nelle farmacie, nei supermercati, nei negozi di alimentazione biologica, negli agriturismi bio, nei centri di alimentazione naturale e a volte vengono venduti anche online.
    Bisogna fare attenzione perché non tutte le ditte possono considerarsi cruelty-free, anche se riportano sulle confezioni dei loro prodotti la dicitura “Non testato su animali”. Le vere marche cruelty-free sono quelle che non solo non testano sugli animali il prodotto finito, ma non commissionano test su prodotto finito e ingredienti.

    ECOO.IT

    Storia di Hope, da cavallo maltrattato a campionessa



    Hope un anno fa giaceva quasi morta nel fango e oggi è salita sul gradino più alto del podio di un concorso per cavalli nella categoria “Rescued”, salvati.

    A trasformarla in un esemplare sano e felice sono state le cure di una giovane veterinaria, Vikki Fowler, che di fronte alle condizioni in cui versava l’animale non ha potuto far altro che offrirsi di comprarla per portarla via da quell'inferno.

    Ora il suo ex proprietario, Philip Davies, è stato giudicato colpevole di crudeltà nei confronti degli animali per aver maltrattato Hope e altri 17 compagni di sventura: dovrà pagare una multa di ben 86.000 sterline e per il resto della sua vita non potrà più allevare un cavallo.

    Vikki , la veterinaria di 26 anni di Great Herwood, nel Lancashire, artefice del “miracolo”, è stata premiata dall’Ifaw (International Fund for Animal Welfare) nella House of Commons, la camera bassa del parlamento britannico.

    Il salvataggio di Hope e compagni risale a un anno fa, quando vivevano a Edgworth, immersi nel fango, tra i rifiuti, esposti a ogni genere di malattia. Molti di loro erano pesantemente denutriti e alcuni avevano ampie chiazze senza pelo, piaghe aperte e problemi di fegato.

    Vikki era il veterinario di turno quando ricevette la chiamata.
    Appena arrivata rimase sconvolta alla vista delle condizioni dei cavalli e in particolare da quelle di una femmina di due anni, che giaceva riversa nel fango con le zampe impigliate nel filo spinato.

    La prima cosa che ha pensato è che l’animale fosse morto e non ci fosse più nulla da fare, ma una volta sollevato da terra, il cavallo, sebbene debolissimo e in gravissime condizioni, riusciva a stare in piedi. Vikki se ne andò raccomandando al signor Davis di metterla nella stalla, al riparo.
     
    Raccomandazione che non è stata seguita, tanto che il giorno seguente l’animale è collassato di nuovo e sono intervenute la Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) e Vikki. La cavallina era peggiorata rispetto al giorno precedente, ma l’associazione, dopo averla nuovamente tirata fuori dal fango, non voleva sequestrarla perché le sue condizioni non erano abbastanza disperate.

    Vikki ha preso in mano la situazione e si è offerta di comprarla, pagando un animale in fin di vita la bellezza di 1.500 sterline. Ci sono volute 4 ore di lavoro di 6 persone per pulirla e farla stare in piedi senza aiuto.

    La veterinaria era la prima a essere convinta che sarebbe stato necessario abbatterla, tuttavia ha scelto di chiamarla Hope, speranza. E la piccola ha lentamente cominciato a riprendere le forze.

    Ora, dopo un anno di lavoro e infinite cure, è salita sul gradino più alto del podio.

    fonte:gopets.gogreen.virgilio.it


    Bambino di quattro anni ha le mani sincrone

    Ethan Burn ha una rara malattia che fa si che ciò che fa la mano destra lo fa anche la mano sinistra. Quando ad esmpio prende un oggetto con la mano destra, la mano sinistra ripete lo stesso movimento. I genitori dicono che sebbene questo gli permetta, ad esempio, di fare cose molto difficili per le altre persone, come scrivere con due mani, allo stesso tempo ciò gli impedisce di fare cose comuni: se infatti il bambino impugna un cucchiaio in una mano e uno yogourt dall’altra, porta alla bocca sia il cucchiaio che il contenitore dello yogourt, non riuscendo pertanto a mangiare da solo. Studiando il caso, i medici si sono accorti che il piccolo Ethan aveva un tumore all’occhio sinistro e sono riusciti ad operarlo e a salvare la sua vita. La mamma Orme (32) ha detto “Ethan ha subito numerosi trattamenti che gli hanno salvato la vita. E’ stato molto fortunato ad essere nato con le mani sincrone, altrimenti i medici non avrebbero mai studiato il suo corpo e non avrebbero trovato in tempo il cancro”.