LAV : In aumento i reati contro gli animali



Centinaia di migliaia di animali ogni anno vengono uccisi dalle zoomafie. Dalle corse clandestine di cavalli, la prima emergenza, al business dei canili e al traffico di cuccioli. Ma ci sono anche il contrabbando di fauna e il bracconaggio organizzato, le macellazioni clandestine e l’abigeato, la pesca di frodo e le illegalità nel comparto ittico, i combattimenti tra cani e l’uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga. Questi i principali reati segnalati nella nuova edizione del Rapporto Zoomafia della LAV.


Non mancano neanche i traffici di animali via internet. Scenari agghiaccianti quelli emersi dal dossier giunto ormai alla sua quattordicesima edizione. Solo lo scorso anno, il totale dei procedimenti sia a carico di noti che di ignoti per i reati a danno degli animali e per il campione del 63% delle Procure Ordinarie, è di 6.245 fascicoli (2.895 a carico di noti e . a carico di ignoti), con un totale di 3862 persone indagate.
Partendo da questo dato e proiettandolo a livello nazionale, è stato calcolato che in media nelle Procure d’Italia vengono aperti circa 24 fascicoli al giorno per reati a danno di animali, uno ogni ora. Una persona ogni ora e mezza circa viene indagata.
Un business che non conosce crisi, e che continua a crescere anno dopo anno. Rispetto al 2011, il 2012 ha fatto registrare un aumento del 15% dei fascicoli sui reati aperti e del 3% del numero degli indagati.
Crimini contro gli animali, dove

I dati fonriti dalle Procure Ordinarie hanno permesso di stilare una classifica dei reati in esame: oltre al caso particolare e anomalo di Montepulciano (SI) dove nel corso del 2012 non sono stati aperti fascicoli per i reati in esame, la Procura con meno procedimenti per reati contro gli animali è quella di Mistretta (ME) con solo 4 procedimenti, seguita da Imperia con 5 (3 noti e 2 ignoti); Melfi (PZ) con 7 (1 noti e 6 ignoti); Mondovì (CN) con 10 (ignoti); Cuneo con 11, (10 noti e 1 ignoti); Lagonegro (PZ) sempre con 11 (7 noti e 4 ignoti); Aosta con 12 (noti); Nicosia (EN) con 13 (7 noti e 6 ignoti); Sciacca (AG) con 13 (8 noti e 5 ignoti); Camerino (MC) con 14 (7 noti e 7 ignoti); Casale Monferrato (AL) 14 (5 noti e 9 ignoti).
La Procura con il maggior numero di procedimenti sopravvenuti nel 2012, sempre in base al campione del 63% analizzato, è quella di Brescia, con ben 722 procedimenti (431 noti e 291 ignoti). Questo dato può essere spiegato in parte con i numerosi procedimenti aperti per violazione alla normativa venatoria che arrivano a 377 fascicoli. Seguono Firenze con 220 procedimenti (94 noti e 126 ignoti); Bergamo con 187 procedimenti (81 noti e 106 ignoti); Milano con 144 procedimenti (67 noti e 77 ignoti). A Roma nel 2012 si sono registrati 193 procedimenti (76 noti e 117 ignoti) con 130 indagati, in aumento rispetto agli anni precedenti.
I reati

Si parte dalle corse clandestine di cavalli: 16 gli interventi delle forze dell’ordine, 5 le corse clandestine bloccate e 122 le persone denunciate di cui 1 arrestata per reati connessi. Tra i sequestri, 77 cavalli, un ippodromo abusivo, 13 stalle e due maneggi. 4 i cavalli morti trovati per strada. Diminuite comunque le persone denunciate: 122 rispetto alle 179 del 2011 e alle 129 del 2010.

Vi sono poi i canili illegali e il traffico di cani. Non tutti i canili sono legali. Spesso si trovano strutture sovraffollate e inadeguate sotto l’aspetto igienico sanitario e strutturale. Non conosce crisi neanche il business sui randagi grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili. Solo nel 2012 sono state sequestrate 4 strutture. Cuccioli affogati nell’acqua e gettati nell’immondizia, cani costretti a vivere in gabbie anguste, prive di riparo, e senza avere la possibilità di muoversi: questi alcuni dei casi accertati.

Aumenta anche il numero di cuccioli importati illegalmente dai Paesi dell’Est. 1360 i piccoli sequestrati, per un giro d'affari complessivo di circa un milione di euro. 29 le persone denunciate di cui 14 cittadini stranieri. La provenienza dei cuccioli è spesso la Slovacchia, seguita dall’Ungheria, ma è stata scoperta una nuova rotta: da Malta alla Sicilia.

Tra i reati più numerosi anche il contrabbando di fauna e la biopirateria, ossia il traffico internazionale di animali e piante rare. Nel 2012 la Cites del Corpo forestale dello Stato ha sequestrato 6.240 esemplari protetti dalla Convenzione di Washington per un valore di circa 800.000 euro, grazie a 126 indagini che hanno coinvolto 186 soggetti. Un caimano trovato nell’abitazione di un pregiudicato romano, statuette e monili di avorio, coralli bianchi, zanne di elefante africano, pelli e carne di coccodrillo, 42 uova di tartaruga, capi di abbigliamento con pellicce di procione, 600 scorpioni trovati nella valigia di un passeggero all’aeroporto di Firenze, un serpente a sonagli, una vipera dal corno, una tartaruga azzannatrice, una tartaruga alligatore e un varano.

Il bracconaggio continua a mietere vittime diventando sempre più pericoloso, con traffici di armi rubate o clandestine, resistenza e minacce agli organi di vigilanza, attentati alle auto di servizio. L’abbattimento o la cattura di specie protette è purtroppo molto diffuso: lupi, orsi, gru, Ibis eremita e anche Pilar. Anche la macellazione clandestina rientra tra i reati più frequenti.
E infine i combattimenti tra animali, un crimine in ripresa nel 2012 rispetto al calo degli anni precedenti. Lo provano i tanti ritrovamenti di cani con ferite da morsi o di cani morti con cicatrici riconducibili alle lotte, o ancora a furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti. Nel 2012 sono stati sequestrati 25 cani riconducibili ai combattimenti, tenuti in tre allevamenti diversi, e sono state denunciate tre persone.
“Nonostante l’incremento delle denunce siamo lontani da un’adeguata risposta repressiva – ha commentato Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV e autore del Rapporto –. Analizzando i dati si evince che le denunce presentate sono solo una minima parte di reati contro gli animali realmente consumati e ciò rafforza un sospetto che abbiamo da tempo: la maggioranza dei reati contro gli animali non viene denunciata”.
“L’impressione, leggendo questi dati, - continua - è che l’azione penale venga esercitata solo in pochissimi casi e che in assenza di formale denuncia, peraltro non richiesta per i reati in esame, essendo reati comuni perseguibili di ufficio, non ci sia un intervento della polizia giudiziaria e quindi l’apertura di un formale procedimento da parte della Procura”.

FONTE



Le automobili consumano di più di quanto dicono i test

Le dichiarazioni fornite dai costruttori di automobili non sono veritiere rispetto ai consumi reali su strada. Lo rivela l'ONG Transport and Environment nel suo rapporto appena diffuso "Mind the gap: how carmakers manipulate official tests for fuel efficiency". I consumi reali di un'automobile sono anche del 30% maggiori rispetto quanto dichiarato dalle case automobilistiche. Il divario è anche maggiore per le automobili più potenti.

Il rapporto descrive i modi in cui le case automobilistiche modificano a loro vantaggio i dati che indicano i consumi di carburante sfruttando le falle dei test standardizzati obbligatori per legge. Per esempio:

  • Mappare le centraline elettroniche in modo da ottimizzare i consumi per il test (che viene effettuato su dei rulli e non su strada);
  • Usare speciali lubrificanti che poi non vengono usati per le auto vendute;
  • Utilizzare pneumatici speciali che diminuiscono la resistenza all'avanzamento; aumentare la pressione degli pneumatici sempre per lo stesso fine;
  • Utilizzare sempre marce alte per limitare i consumi;
  • Mettere nastro adesivo nelle fessure della carrozzeria (es. portiere) per ottimizzare l'aerodinamica.
  • Non utilizzare apparecchi che aumentano il consumo delle auto (aria condizionata, navigatore satellitare etc.)
  • Tutti questi trucchi migliorano le performance dell'automobile mentre fa il test, ma l'efficienza misurata non si traduce in efficienza reale sulle strade in termini di emissioni di CO2 e risparmio di carburante.

Diabete: l'appicazione per terapia personalizzata su iPhone



Ogni persona è diversa, diversa quindi dovrebbe essere la cura da seguire: è questo il principio su cui si basa il modello per la terapia personalizzata del trattamento del diabete di tipo 2 messo a punto da Amd (Associazione medici diabetologi). Oggi questo algoritmo terapeutico, già fonte di ispirazione per l’analogo modello realizzato dall’Idf (International diabetes federation), l’organizzazione internazionale che raccoglie le società scientifiche e le associazioni di volontariato attive nella lotta al diabete, è diventato una App, realizzata sotto l’egida di Amd e Simg (Società italiana di medicina generale), a disposizione dei medici di medicina generale e dei diabetologi.

“Grazie a questa applicazione ogni medico può in modo semplice e veloce applicare nella pratica clinica l’algoritmo terapeutico che, basandosi sulle caratteristiche di età, durata della malattia, fattori di rischio e complicanze, permette di identificare diversi profili di malattia, a cui applicare corrispondenti schemi di cura personalizzati. Una valida guida quindi per curare ‘su misura’ i diversi profili di persona con diabete”, ha detto Antonio Ceriello, presidente Amd e coordinatore di entrambi i gruppi di lavoro Amd e Idf costituiti per la realizzazione del modello.

"Questa App, pur proponendo algoritmi terapeutici che per alcune situazioni complesse non rientrano nelle competenze del medico di medicina generale, è per noi uno strumento di estrema utilità perché con semplici e intuitivi passaggi permette di identificare la terapia più appropriata per ciascuna persona, evitando scelte terapeutiche inopportune. Inoltre, consente di identificare con precisione quelle persone con diabete che necessitano di un consulto specialistico per la prescrizione di quei farmaci purtroppo ancora oggi soggetti a piano terapeutico. La sfida ora sarà di trovare la modalità per renderla sfruttabile dal maggior numero possibile di medici di medicina generale, integrandola negli strumenti professionali già in nostro uso”, ha aggiunto Gerardo Medea, coordinatore area metabolica della Simg.

L'App contiene inoltre utili strumenti per la pratica clinica quotidiana, come il calcolatore dell’indice di massa corporea (Bmi), il calcolatore del Gfr per valutare la funzionalità renale, il convertitore unità di misura per il valore di emoglobina glicata, da valori % a valori in mmol/mol e viceversa, e altro ancora.

L’App "Algoritmi Amd", realizzata da Segno&Forma di Milano, grazie al contributo non condizionato di Novo Nordisk, è disponibile per i dispositivi iOS (iPhone e iPad), e scaricabile gratuitamente su App Store; una volta installata non necessita di connessione internet per funzionare. 

Parto naturale:Un video che sta commuovendo il web

Nell’era digitale, la stessa era in cui i rapporti umani si fanno sempre più labili, mentre in Italia e all’estero numerosissime Star, fra cui Kim Kardashian e Carmen Consoli, hanno dato alla luce i loro pargoletti, in attesa, però, della nascita del royal baby, il web, o meglio Facebook, si sta commuovendo per il video che immortala, passo dopo passo, le fasi di un parto naturale.

Cosa c’è di tanto straordinario? Le donne hanno sempre partorito e prima delle grandi cliniche tutte le mamme davano alla luce i propri figli all’interno della loro casa. Eppure nonostante non racconti apparentemente nulla di nuovo, questo video, sta facendo versare copiose lacrime agli utenti che si incantano a guardarlo e che, poi, non potendone farne a meno lo condividono, sul noto social network, invitando amici e parenti a fare altrettanto. Cosa ci sarà, quindi, di così particolare? A colpire di più, oltre alla magia di una nuova vita che viene al mondo, potrebbe essere l’affiatamento della coppia che, nonostante ciò che si vede nei film, rimane unita dal momento della dolorosa attesa fino al momento della nascita.

L’attenzione è tutta puntata sul rapporto d’amore di questa giovane coppia che si sostiene a vicenda e vive, unita, uno dei momenti più belli della vita. Le donne vedono nel protagonista ciò che vorrebbero vedere nel loro partner, la delicatezza con cui il partner assiste la partoriente, infatti, è la prima cosa che porta le telespettatrici alla commozione, ma soprattutto, tutti quelli che guardano il filmato si sentono investiti da una carica di sentimenti che, difficilmente, riescono a contenere. Il telespettatore, cioè, attende insieme alla coppia provando quasi, fino al culmine della catarsi, le ansie, le paure e la gioia dei due protagonisti. Tale spettacolo, per la sua naturalezza e la sua semplicità, arriva, pertanto, dritto al cuore degli utenti che possono ricordare, così, ciò che hanno già vissuto o sognare il fatidico momento e sperare che possa essere uguale.

Complice, poi, la nuova tendenza al parto fai da te che, causa crisi, sta prendendo sempre più piede fra le scelte delle neo mamme, il video è riuscito ad ottenere un grandissimo successo e a spingere sempre più donne, nel momento delle doglie, a chiedere al marito di non portarle di corsa in ospedale, ma a prendere la telecamera e ad assisterle da vicino.


[urbanpost.it]

Sampal, delfino femmina scappa dalla struttura acquatica e si ricongiunge al proprio branco dopo 4 anni


Quatto anni da detenuta e poi, appena riconquistata la libertà, via di corsa verso il "branco" da cui era stata presa. E' la storia di Sampal, delfino femmina costretta in una struttura acquatica della Corea del Sud.
Il cetaceo, dopo essere stato catturato e ridotto negli ultimi tre anni a vivere in una vasca stretta e, per di più, sotterranea dell'Acquario Pacific Land, ha finalmente potuto godere della bellazza del mare. Sampal è riuscita a fuggire attraverso un buco nella rete della struttura di riabilitazione, in cui era stata portata - racconta Quotidiano.net - su decisione dell'Alta Corte coreana, che circa un anno fa aveva disposto la restituzione del cetaceo al suo ambiente, e dove stava seguendo un percorso di riadattamento alla vita in libertà.
Subito dopo la fuga, Sampal è rimasta nei dintorni della struttura ma poi è scappata quando alcune persone hanno cercato di riportarla nel suo recinto. L'Istituto di ricerca sui cetacei ha smentito le voci sulle preoccupazioni legate alla sua salute, perché ha di recente avvistato l'animale ad un centinaio di chilometri di distanza, mentre nuotava con altri 50 esemplari appartenenti al branco in cui era cresciuta.
La cattività di Sampal era iniziata quattro anni fa, quando, dopo essere rimasta impigliata nelle reti dei pescatori, era stata venduta illegalmente all'Acquario Pacific Land per essere addestrata ad eseguire "esercizi" innaturali, ripetitivi e senza alcun rispetto delle sue caratteristiche socio-etologiche.
"Una volta che ne hanno la possibilità, i delfini sanno esattamente cosa fare; quindi non sono affatto sorpreso che Sampal abbia deciso di riconquistare la libertà", ha commentato Ric O' Barry, direttore del Dolphin Project dell'Earth Island Institute, invitato in Corea del Sud per una valutazione sullo stato psico-fisico di questo delfino-eroe.
"Il punto è – aggiunge il direttore scientifico dell'Enpa, Ilari Ferri – che molto spesso i delfini questa possibilità non ce l'hanno. Anche perché le strutture della cattività, nel timore di vedere compromesso il loro business milionario, sono in prima linea nel sostenere che i percorsi di riabilitazione e il successivo rilascio in natura dei delfini sono non solo destinati al fallimento, ma pericolosi per la salute di questi meravigliosi animali".

Cina, risponde all'iPhone 5 e muore folgorata



 Morire per aver risposto a una telefonata. È accaduto in Cina, a nord-ovest nella regione dello Xiniang, giovedì scorso. Secondo quanto riporta il quotidiano Daily Mail, una hostess della China Southern Airlines, la 23enne Ma Ailun (sotto in foto), sarebbe morta in seguito a una forte scossa elettrica ricevuta dal suo iPhone 5 mentre era collegato alla presa di corrente di casa all'arrivo della chiamata. A nulla è valso l'intervento dei medici: trasportata in ospedale dopo essersi accasciata a terra, la giovane donna non ha più ripreso coscienza.

Secondo la sorella della vittima,Ma Ailun- che avrebbe dovuto sposarsi il prossimo 8 agosto - aveva acquistato il suo iPhone 5 in un negozio Apple e il carica batteria utilizzato era quello originale. E ora, sul social network cinese di Weibo, scrive: "Spero che Apple ci dia una spiegazione. Vorrei inoltre mettere in guardia tutti dal fare telefonate mentre il telefonino è in carica".

Apple si è dichiarata "profondamente addolorata nell'apprendere del tragico incidente" e ha avviato un'indagine su quello che al momento risulta essere un caso isolato. "Indagheremo a fondo e collaboreremo con le autorità su questa vicenda", ha fatto sapere in una nota ufficiale l'azienda americana.
 Gli esperti spiegano che è preferibile non utilizzare l’apparecchio telefonico mentre si trova collegato ad una fonte di alimentazione. 

I vantaggi dell'allattamento al seno per la mamma: meno infarti e tumori

L'allattamento al seno non fa bene solo ai neonati. Anche le mamme sono protette da diverse malattie, dal tumore al seno all'ipertensione, con grande giovamento anche per i servizi sanitari nazionali. Lo afferma uno studio dell'Harvard Medical School e dell'università di Pittsburgh pubblicato da Obstetrics and Gynecology.




 Riporta l’utero alle sue dimensioni normali. Allattare stimola il rilascio di ossitocina, che è lo stesso ormone che favorisce le contrazioni uterine al momento del travaglio. Molte mamme riferiscono infatti che nei giorni successivi al parto avvertono contrazioni mentre allattano: è un fenomeno del tutto normale, che fa ritornare più presto l’utero alle sue condizioni originarie.
Riduce il rischio di tumore al seno. E’ scientificamente provato che le donne che hanno allattato al seno riducono il rischio di cancro alla mammella. Il rischio diminuisce quanti più figli si sono allattati e quanto più a lungo è durato l’allattamento.
Riduce il rischio di osteoporosi nella donna in menopausa: le donne che hanno allattato hanno meno rischi di ammalarsi di osteoporosi in età avanzata.
Ti regala una silhouette invidiabile! Allattare esclusivamente al seno consente alla mamma di bruciare ogni giorno circa 6-700 calorie in più e questo significa che, se si segue un’alimentazione equilibrata, nei giro di qualche mese (soprattutto a partire dal sesto) si riesce a recuperare facilmente il peso che si aveva prima della gravidanza. Mentre, nel contempo, il seno aumenta di una-due taglie in più: un ‘miracolo’ che in altri momenti della vista non capita più!
Consente alla mamma una maggiore libertà di movimento. È vero, quando la mamma allatta esclusivamente al seno è lei l’unica fonte di nutrimento del bebè, quindi deve essere sempre disponibile, però vuoi mettere il vantaggio di poterti spostare col bebè ovunque vuoi e ogni volta che vuoi, senza bisogno di biberon, scaldabiberon, sterilizzatore, acqua, formule ecc? Al momento del bisogno, basta trovare un posticino tranquillo ed ecco che le esigenze del bebè sono soddisfatte al 100%: un latte alla giusta temperatura, nella giusta quantità, perfettamente sterile!
Fa bene anche al portafoglio! Il latte materno non costa nulla e procura forte risparmio nella famiglia e nella società, che invece impegna capitali aziendali, energia e materiali per produrre quello artificiale. Senza contare che il latte materno è ecologico e non inquina.
Gratifica da un punto di vista psicologico e aiuta l’empowerment e la fiducia in se stesse: la mamma che allatta sente che sta nutrendo suo figlio, che gli sta dando il meglio che può offrirgli, che gli sta facendo un dono preziosissimo: insomma, si sente ‘mamma a 360°’!
E’ antagonista della depressione post-partum: chi allatta ha meno possibilità di ammalarsi di depressione post-partum in caso fosse soggetta.