Il Pride ricorda Daniel Zamudio Il papà: "Difendete i vostri figli gay"


Massacrato in Cile durante un pestaggio omofobo. In sua memoria, il governo di Santiago ha approvato un provvedimento contro le discriminazioni sessuali. "Non li perdonerò mai, devono essere condannati"


BOLOGNA - Daniel Zamudio è morto d'omofobia, lo scorso 27 marzo, dopo essere stato brutalmente torturato per sei ore in un parco di Santiago del Cile, da quattro giovani con simpatie neonaziste. Hanno martoriato il suo corpo, tracciandovi una svastica con dei pezzi di vetro, dopo avergli strappato un pezzo di orecchio e rotto una gamba con delle pietre. Le sue condizioni sono apparse da subito irreversibili e dopo più di tre settimane di agonia in un letto d'ospedale, Daniel ha smesso di lottare. 

La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo, scuotendo l'opinione pubblica e spingendo il Cile ad approvare una legge contro le discriminazioni, subito ribattezzata "Legge Zamudio". Il papà di Daniel, Ivan, è arrivato in Italia grazie all'impegno di Agedo (l'Associazione di genitori di omosessuali) per prendere parte al Pride di Bologna. "Dal giorno della morte di Daniel abbiamo avviato i contatti con la famiglia Zamudio - spiega la presidente di Agedo, Rita De Santis - perché per noi era importante portare la sua testimonianza in Italia, soprattutto perché questa rappresenti un monito". 

Cinquant'anni, Ivan lavora la latta e l'alluminio. Separato, ha altri tre figli. E' la sua prima volta in Italia, anche perché non ha mai preso un aereo in vita sua. A casa, in Cile, ha appena finito di disegnare un monumento che raffigura il figlio, di profilo, mentre si libera da una prigione (quella dell'omofobia), e vola verso il cielo: sarà collocato nel parco dove Daniel è stato seviziato. 

Perché ci teneva così tanto a partecipare al Pride italiano?

Voglio testimoniare quello che è successo a mio figlio, anche a nome della madre, che non se l'è sentita di venire. Una morte così non va dimenticata, e dobbiamo tutti impegnarci perché casi del genere non si ripetano di nuovo. 

Cosa ricorda delle tre settimane passate da Daniel in ospedale? Le ha detto qualcosa?

Sono state tre settimane di dolore, controllavo ogni giorno l'evoluzione delle sue condizioni. I medici hanno optato per il coma indotto e solo per due giorni è stato cosciente. Non riusciva a parlare, ma ricordo che una volta ha riconosciuto la madre. Ce ne siamo accorti, perché l'espressione del viso è cambiata. Ha aperto gli occhi e ha sorriso, ma si vedeva che stava soffrendo. 


Qual è una frase che suo figlio le ripeteva più spesso?

L'ho visto due settimane prima che venisse picchiato, a pranzo, perché in quel periodo viveva dalla madre. Mi ricordo che mi ripeteva che da grande si voleva prendere cura di me.


Cosa prova nei confronti degli assassini di suo figlio?

Odio e solo odio. Non starò tranquillo fino a quando non verranno condannati. Non li perdonerò mai, devono essere condannati, così come è stato condannato mio figlio. Nel processo, che inizierà a luglio, voglio che vengano puniti con la pena del carcere a vita.


Quando ha fatto coming out suo figlio?

Ci ha detto di essere gay a 18 anni, presentandoci il fidanzato. Noi, però, lo avevamo capito da tempo e la cosa non ci ha stupiti.


Quali sono le condizioni dei gay, in Cile, oggi? 

Ai ragazzi che vivono nel mio Paese dico di fare ancora attenzione, perché c'è una mentalità chiusa. Devono dare il tempo alle persone di cambiare il loro modo di pensare. In Cile c'è un prima e un dopo la morte di Daniel: nel dopo, i genitori hanno iniziato a comunicare con i figli e a proteggerli di più. Se non fosse stato per lui, inoltre, l'iter per l'approvazione della legge contro le discriminazioni sarebbe stato ancora più lungo. Se ne parlava da molti anni. Non a caso l'hanno chiamata "legge Zamudio".


In Italia manca una legge contro l'omofobia. 

Punire chi si rende protagonista di violenze di questo genere è fondamentale, e una legge del genere può essere molto utile, perché così è più facile condannarli. Gli Stati, a partire da quello in cui vivo, devono proteggere i loro giovani, e dare loro sicurezza. Ma vorrei anche dire che bisogna proteggere non solo gli omosessuali, ma tutte le minoranze, dagli stranieri a quanti professano culti religiosi diversi.


Come vuole ricordare, oggi, Daniel?

Mio figlio era un ragazzo puro, che non faceva del male a nessuno. Per questo è stato più facile colpirlo. Voglio ricordarlo per quello che è stato: un ragazzo disordinato e pigro, ma anche un gran lavoratore.


Quale sarà il messaggio che lancerà dal Pride di Bologna?

Voglio che i ragazzi stiano sempre attenti, e ai loro genitori dico di amare i figli per quello che sono e di lasciarli liberi. Fidatevi di loro e proteggeteli. Spero che la morte di Daniel non sia capitata invano, e che adesso sia possibile scongiurare altri casi del genere.

HANNO FALSIFICATO I DATI PER NON RISARCIRE? E' UNA BUFALA

Da alcuni giorni circola su Facebook l'immagine di una tabella dei terremoti rilevati da iris.edu che attribuisce al sisma del 20 Maggio magnitudo 6.1; allegato all'immagine un dis...corso secondo il quale in Italia il terremoto sarebbe stato dichiarato inferiore a magnitudo 6 "falsificando i dati, perchè per legge solo per sismi superiori al 6 i costi di ricostruzione sono integralmente a carico dello Stato. Una vergogna!"
Questa immagine sta girando in modo "virale" avendo avuto oltre 8.143 condivisioni dalla pubblicazione originale che potete trovare qui Facciamo un po' di chiarezza sulla spinosa questione del rimborso da parte dello stato per i danni subiti dai terremotati. Il governo Monti qualche giorno fa ha stanziato fondi per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto, ma di fronte a nuovi eventi sismici ancora più distruttivi e drammatici, non saranno sufficienti. E
Sono andato a guardare i siti dei centri sismologici esteri: tutti, dico tutti, hanno misurato la scossa del 20 maggio oltre il 6° grado della scala Richter. Soltanto l'istituto italiano di vulcanologia, ha indicato un valore inferiore al 6, evidentemente falsificando i dati, perchè per legge solo per sismi superiori al 6 i costi di ricostruzione sono integralmente a carico dello Stato. Una vergogna!

Ebbene, NON CI RISULTA CHE SIA COSI'. Non è scritto da nessuna parte che i danni dovuti ai terremoti di una certa magnitudo sono "interamente a carico dello stato" mentre potenze inferiori no.

Non è MAI STATO COSI'.

La legge di riferimento, che parla di CALAMITA' NATURALI (quindi anche gli alluvioni) non ha MAI previsto "paletti" di questo tipo.

Il VERO problema sta nel decreto legge approvato pochi giorni prima del terremoto, che prevede che lo stato NON RISARCISCA PIU' i danni dovuti alle CALAMITA' (tutte: terremoti, alluvioni...) legge che era in vigore già il 20 Maggio, ma che dopo 60 giorni sarà ESTINTA se non viene ratificata dal parlamento come illustra questo articolo Ebbene, NON CI RISULTA CHE SIA COSI'. Non è scritto da nessuna parte che i danni dovuti ai terremoti di una certa magnitudo sono "interamente a carico dello stato" mentre potenze inferiori no.

Non è MAI STATO COSI'.

La legge di riferimento, che parla di CALAMITA' NATURALI (quindi anche gli alluvioni) non ha MAI previsto "paletti" di questo tipo.

Il VERO problema sta nel decreto legge approvato pochi giorni prima del terremoto, che prevede che lo stato NON RISARCISCA PIU' i danni dovuti alle CALAMITA' (tutte: terremoti, alluvioni...) legge che era in vigore già il 20 Maggio, ma che dopo 60 giorni sarà ESTINTA se non viene ratificata dal parlamento come illustra questo articololo nei giorni scorsi è stato approvato un dl che stabilisce che lo stato non risarcirà più i cittadini colpiti da calamità naturali che dovranno provvedere a stipulare una polizza di assicurazione. (Se possono permetterselo, ovviamente)



Luchino Galli, di "Mai più disoccupati", sottolinea che il decreto legge che stabilisce che lo stato non rimborserà più i danni dovuti alle calamità naturali è entrato effettivamente in vigore il 17 Maggio, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma i suoi effetti sono provvisori; infatti perderà efficacia se il Parlamento non lo convertirà in legge, o ratificherà, entro 60 giorni dalla pubblicazione. Per questo motivo è necessario tenere alta la guardia affinché il decreto non venga ratificato.


I mass media inizialmente hanno affrontato la questione dei rimborsi, rassicurando i cittadini emiliani che sarebbero stati stanziati aiuti. Ma da alcuni giorni, nonostante le scosse siano continuate e abbiano prodotto nuovi ingenti danni, della cruciale "questione rimborsi" non ne parla più nessuno. Contestualmente agli aiuti - parziali - alla popolazione emiliana il parlamento potrebbe approvare in via definitiva questo obbrobrio normativo, abbandonando a se stessi i cittadini che in futuro saranno colpiti da calamità naturali. Terremoti, ma anche alluvioni: eventi che con una certa cadenza sconvolgono la vita di centinaia di migliaia di famiglie italiane.


La RAI censura le critiche dei terremotati emiliani e la rabbia esplode

                         

Durissima denuncia dei Cittadini di Cavezzo in provincia di Modena, nei confronti del sindaco di Cavezzo, reo di non essere presente a gestire la situazione, aver negato alla RAI di entrare nel campo di 500 persone e non aver nemmeno accolto e ringraziato i numerosi volontari della Protezione Civile, molti provenienti dall'Abruzzo. Diversi medici che si sono prestati per aiuti, sono stati rimandati indietro

L'asteroide che ha sfiorato la Terra: 2012 KT42 è lungo 5 metri

L'asteroide 2012 KT42 ha sfiorato la Terra il 29 maggio scorso. Era stato scoperto il giorno prima da Alex Gibbs.
    Un asteroide recentemente ha sfiorato la Terra, si chiama 2012 KT42 e si tratta di un piccolo corpo celeste che misura i 5 metri di lunghezza. Ci è passato vicino il 29 maggio, alle 8.00 ore italiane, alla distanza di 14.400 chilometri. I ricercatori italiani dell’Osservatorio Remanzacco sono stati in grado di fotografarlo il 28 maggio, giorno in cui è stato scoperto da Alex Gibbs della Catalina Sky Survey, mentre ci veniva in contro. Alex Gibbs utilizza un telescopio lungo 1,5 metri, posizionato sul Monte Lemmon, in Arizona. Il KT42 non ha creato problemi neppure ai nostri satelliti di comunicazione, eppure appartiene alla top ten dei passaggi più ravvicinati. Se fosse passato anche più vicino, si sarebbe bruciato nell'attraversare l’atmosfera sino a dissolversi, al limite solo qualche frammento sarebbe caduto sulla Terra regalando qualche meteorite. I planetoidi che appartengono alla classe PHA - asteroidi potenzialmente pericolosi - sono numerosi: circa 4.700. A dare questi dati è la NASA. Quelli che superano i 140 metri posso presentare un pericolo per noi. Ma che cos'è un asteroide? È simile a un pianeta per composizione, ma solitamente di forma allungata, irregolare, generalmente piccolo, un corpo inerte privo di atmosfera, un pezzo di materiale planetario con molti crateri sulla superficie. Guardando il cielo appaiono come punti luminosi, come le stelle, il significato di asteroide non a caso è “simile a stelle”. Per distinguere gli uni dagli altri è sufficiente confrontare le osservazioni tra loro: infatti stelle e asteroidi hanno diversa velocità, i “pianetini” si muovono più velocemente.

IL TUMORE PIÙ GRANDE AL MONDO: "PIU DI 80 CHILI"


Una equipe medica di Chicago, rischiando tantissimo, qualche mese fa lo ha operato, rimuovendo il tumore arrivato ormai a 80 kg, e Nguyen è tornato a camminare dopo anni. E chissà se la sua lotta contro la malattia non si sia finalmente conclusa con una vittoria

INUTILE E DANNOSA LA SPERIMENTAZIONE IN VIVO

«La sperimentazione sugli animali? È inutile e dannosa». A dirlo è Susanna Penco, 50 anni, biologa e ricercatrice al Dipartimento di medicina sperimentale dell'Università di Genova. Fin qui nulla di straordinario: potrebbe trattarsi del semplice parere di un'addetta ai lavori. Invece quella di Susanna non è la normale testimonianza di una studiosa contraria alla vivisezione. È la voce di una persona affetta da sclerosi multipla. È la voce di una donna che, pur di guarire, potrebbe desiderare qualsiasi forma di ricerca su qualsiasi specie. Eppure non è così: pur essendo malata, Susanna non crede che torturare degli animali in un laboratorio possa aiutare l'uomo a liberarsi dalle patologie che lo affliggono.
- Susanna, lei ha appena detto che la sperimentazione sugli animali è inutile e dannosa. Perché?
È inutile perché studiare una cura su una specie diversa da quella a cui la cura è destinata non ha alcun senso. È dannosa perché distrae dei soldi, spendendoli in modo inopportuno, e perché spesso i farmaci testati sugli animali poi creano dei problemi all'uomo. E poi c'è la questione etica: noi uomini ci arroghiamo con gli animali dei diritti che non abbiamo. Li facciamo soffrire per provare sulla loro pelle malattie che non appartengono alla loro specie. O per testare cure di patologie che hanno anche loro, ma che poi non saranno nemmeno usate a loro beneficio.
- Lei si oppone alla vivisezione nonostante sia affetta da sclerosi multipla, malattia sempre invocata da chi difende la ricerca sugli animali. Ritiene che i test sugli animali stiano dando risultati per questa patologia?
Assolutamente no. Come potrebbero? La sclerosi multipla è una malattia che ha solo l'uomo. Negli animali viene indotta e poi guarita. Peccato che i farmaci che su di loro funzionano su di noi non siano così efficaci. Ormai lo dicono anche molti ricercatori: il modello di terapie per la sclerosi che proviene dai test sugli animali è un pessimo modello. Ma si continuano a spendere soldi così.
- Invece come potrebbero essere spesi?
Studiando il cadavere delle persone malate di sclerosi, per esempio. Io ho deciso di donare la mia salma all'Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e con me lo hanno fatto anche i miei cari. Ecco, dal mio punto di vista lo studio dei cadaveri sarebbe una grandissima fonte di informazioni, gratuita per altro. Sbaglio o è dalle mummie che abbiamo capito di che cosa morivano gli egizi? Per curare le malattie bisogna scoprirne le cause. Le cause le possiamo trovare nel nostro corpo, nel corpo umano. Non certo in quello di specie diverse dalla nostra. Poi vorrei mettere in chiaro una cosa.
- Che cosa?
Non sono contraria alla vivisezione perché le cure per la sclerosi testate sugli animali non funzionano. Che sia ben chiaro: io sono contraria alla sperimentazione sugli animali tout court. Perché non dà risultati scientifici seri, come ho spiegato. Perché comunque prima di finire in vendita i farmaci vengono testati su volontari umani, perciò la ricerca sugli animali potrebbe essere bypassata del tutto. E perché io non voglio che altre specie soffrano per scovare cure per l'uomo.
- Quali forme di ricerca alternative alla sperimentazione sugli animali esistono?
La ricerca in vitro, per esempio: colture cellulari di organi e tessuti umani su cui si possono testare i farmaci e cercare le cause di alcune malattie. Poi ci sono scienze come l'epidemiologia e la statistica, importantissime nello studio delle malattie: se si spendessero soldi per raccogliere campioni di dati davvero ampi, poi si potrebbero elaborare con i modelli matematici molto accurati proposti da queste discipline. Così si avrebbe una casistica attendibile sulle malattie e sulle loro tendenze. Infine c'è la ricerca clinica, cioè lo studio delle malattie sulle persone malate.
- Ecco, non è pericoloso fare ricerca sulle persone?
No, non parlo di usare le persone come cavie di sostanze ignote. A parte che adesso lo si fa: sottoporre volontari umani a farmaci testati sui ratti secondo lei non è pericoloso? Io non dico di fare questo. Dico di investire sul rapporto tra la persona malata e il suo medico, dico di raccogliere molte più informazioni sulle malattie sottoponendo le persone affette da una patologia al controllo approfondito dei sintomi, ad analisi del sangue frequenti, a tecniche avanzate di diagnosi come tac e risonanze. Tutto questo costa al sistema sanitario: basterebbe spostare i soldi dai laboratori con l'aria condizionata alla ricerca nei corridoi degli ospedali.
- Lei sostiene che la ricerca sulle cavie si faccia solo per favorire la carriera di alcuni ricercatori.
È così: la carriera si fa pubblicando sulle riviste scientifiche, e la maggior parte delle ricerche pubblicate sulle riviste scientifiche provengono da test sugli animali. È una tradizione, un dogma che va abolito.
- Il Senato vota la legge Comunitaria 2011 per recepire le direttive europee in diversi ambiti. L'articolo 14 stabilisce che l'Italia restringa le disposizioni dell'Europa sull'uso di animali a scopo scientifico, vietando l'allevamento di cani, gatti e primati destinati ai laboratori e introducendo l'obbligo di usare sempre l'anestesia. Che cosa ne pensa?
Penso che questo articolo sia solo un inizio, perché non vieta del tutto la sperimentazione sugli animali. Ma perlomeno riduce le loro sofferenze attraverso l'anestesia e impedisce che cani, gatti e scimmie nascano per finire in laboratorio. Mi auguro quindi che i senatori votino per conservarlo. Però ho un dubbio.
- Prego.
Da dove verranno gli animali utilizzati nei laboratori italiani? Li importeremo dall'estero, chissà da dove. E quelle povere bestiole dovranno anche sobbarcarsi il viaggio... Spero ci siano controlli rigidi sulle modalità di importazione degli animali da laboratorio. E spero un'altra cosa.
- Vale a dire?
Spero che presto la sperimentazione sugli animali venga abolita. Ribadisco, non fa progredire la medicina ma la fa rallentare perché ne sposta l'obiettivo: invece di indagare le cause umane delle malattie umane le va a cercare in altre specie. Un approccio sbagliato e totalmente non etico.