Non riesce a smettere di fumare e si chiude la testa in una gabbia.La curiosa invenzione di un turco (video)

La gente per smettere di fumare ne ha provate veramente una più del diavolo, ma mai nessuno aveva pensato di costruire una gabbia facciale. Proprio così. L’invenzione di questa gabbia è stata tra l’altro proprio di un turco, d'altronde se si dice “fumare come un turco”, ci sarà un perché!


Il signor Ibrahim Yucel, un 42enne che abita a Kutahya, una città appunto della Turchia occidentale, ha ben pensato di costruirsi questa gabbia di metallo con cui intrappolarsi il viso in pieno stile La maschera di ferro (ricordate Di Caprio, si?).  Insomma, un metodo semplice ed economico, nonché artigianale, per poter smettere di fumare. Alla faccia della sigaretta elettronica e dei negozi per venderla che stanno spuntando come funghi in ogni angolo di ogni città. La notizia è stata riportata dall’Huffington Post, sul quale viene raccontata la giornata tipo di questo signore che ha iniziato la sua battaglia contro il vizio del fumo proprio con tale metodo da lui ideato. Tutte le mattine Ibrahim, prima di uscire di casa, indossa la maschera, chiude il lucchetto e lascia le chiavi alla moglie e alla figlia. In questo modo, mentre starà fuori tutto il giorno, non potrà in alcun modo assecondare l’istinto di fumare, non potendo aprire la maschera decisamente ben sigillata. Certo, si sorbirà sicuramente il fumo passivo, ma in questo modo ci guadagnerà almeno il suo portafogli, dal momento che il signor Yucel fumava due pacchetti di sigarette al giorno. E lo faceva da ben 26 anni. Sorge però un dubbio: forse questo metodo non sarà da brevettare anche per la dieta? Sicuramente, se è impossibile fumare con questa gabbia facciale a chiusura ermetica, lo sarà ancora di meno mangiare. Senza nessun rischio passivo, così come accade con il fumo. Chi vuole provare per primo, alzi la mano! [ultimenotizieflash.com]

Ecopunto, il compra-rifiuti

Come compro-oro, ma con i rifiuti. E’ nato qualche anno fa a Gioia del Colle, in provincia di Bari, il primo negozio dove i cittadini vendono i propri rifiuti.
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Il negozio compro-rifiuti è aperto il giovedì e il sabato dalle ore 15,00 alle 19,00, presso i locali della SPESGIOIA spa di Via D’Annunzio a Gioia del Colle. La somma che si ottiene ad ogni vendita viene caricata su una carta magnetica e semestralmente si può ritirare il denaro accumulato. A comprare i rifiuti sono le aziende che si occupano di gestione dei rifiuti industriali.
In Italia esiste una rete di questi negozi compro-rifiuti, in franchising
Un negozio dove non si va a comprare ma a vendere, e che tratta un solo tipo di merce: l'immondizia. Quella quotidiana, domestica. A conferirla sono i cittadini, a comprarla aziende che si occupano di gestione dei rifiuti industriali. Per esempio la Recoplastica srl. Il meccanismo è semplice: a casa si fa la raccolta differenziata e poi si portano i sacchetti nel negozio, dove vengono pesati e pagati in base alle quotazioni di mercato, che variano ogni settimana.
In linea di massima, si ottengono 50 centesimi per un chilo di alluminio, 20 per il ferro, 18 per il Pet e 5 per la carta. Quindi i rifiuti vengono compattati in una macchina, ritirati e avviati all'impianto dell'azienda che li lavora e li rivende. Ogni Ecopunto Recoplastica, per esempio, dovrebbe avere un'utenza media di 2.500 persone. Ma si guadagna a comprare rifiuti? «L'utile mensile dovrebbe ammontare a 2.000- 2.500 euro»

Yaritza Oliva, la ragazza cilena che piange lacrime di sangue

Yaritza Oliva ha 20 anni, è cilena, e sta vivendo un incubo, alla ricerca disperata di un medico che riesca a capire perchè, da circa due settimane, piange continuamente lacrime di sangue. Gli specialisti di Purranque, la sua piccola città di 20mila abitanti, non sono in grado di aiutarla. In molti parlano di una malattia misteriosa

Al momento, i medici escludono infezioni o congiuntiviti. Alcuni ritengono che si tratti di una emolacria, una rarissima condizione caratterizzata dal sanguinamento dagli occhi..L'unica misura adottata fino ad oggi è stata la prescrizione di un collirio capace di alleviare il dolore, “indescrivibile” secondo quanto raccontato dalla giovane al canale televisivo cileno 24 Horas, al quale la famiglia si è rivolta per organizzare una campagna fondi in grado di raccogliere il denaro sufficiente all'avvio di nuove ricerche. "Mettetevi una mano sul cuore e, per favore, aiutate mia figlia”.
Oltre alla disperazione per una eventuale emolacria, inoltre, Oliva è costretta a fare i conti anche con un’altra sindrome che le causa dislocazioni articolari ai polsi e alle caviglie, impedendole talvolta di camminare e usare le mani.
Oltre a Yaritza, nel mondo ci sono solo altre 3 persone – 2 ragazze indiane e un ragazzo statunitense - con emolacria che non hanno ricevuto una diagnosi certa. Le ipotesi formulate sono state molte. Questa condizione, infatti, può essere associata a traumi, infezioni, agenti inquinanti, tumori dell’apparato lacrimale, a squilibri ormonali nelle donne in età fertile e a problemi nella coagulazione del sangue. Solo in un caso, registrato a marzo in Canada, la causa dell’emolacria è stata individuata tempestivamente: un uomo ha infatti iniziato a perdere sangue dagli occhi e da altre parti del corpo dopo essere stato morso da un serpente velenoso.

La scimmia robot per l’esplorazione della Luna (video)

Gli ingegneri del German Research Center for Artificial Intelligence, in raccordo con l’Università di Bremen, hanno sviluppato un robot progettato per camminare e arrampicarsi come una scimmia sul terreno roccioso lunare.
Il robot si chiama iStruct Demonstrator: ha braccia, gambe e spina dorsale meccaniche che imitano quelle dei primati e potrebbero sostituire i Rover correntemente utilizzati per le missioni lunari.
Terminato l’assemblaggio, si è dato inizio ai test sul terreno roccioso: la struttura da primate è risultata la migliore opzione in quanto la possibilità di appoggio con tutti e quattro gli arti è la più stabile in relazione a ostacoli o pendii.  Il robot è dotato ad ogni giunzione di sensori che reagiscono e rispondono prontamente alle variazioni del terreno. Può anche reggersi sulle sole gambe e utilizzare le sole braccia per raccogliere campioni o spostare ostacoli, e può addirittura rialzarsi in caso di caduta. [meteoweb]

I bambini brasiliani imparano l'inglese attraverso i tweet delle celebrità (video)


Red Balloon è una scuola che offre corsi di inglese per bambini brasiliani di età compresa tra 8 a 13 anni.
Per invogliare  i suoi studenti, ha sviluppato qualcosa di unico:  un nuovo "piano di studi"
I bambini di questa scuola imparano l'inglese attraverso i tweet delle celebrità
Infatti, le insegnanti come compito gli hanno dato quello di correggere i tweet dei personaggi famosi
 

Il problema  ortografico sui social network
I social network hanno sviluppato una nuova moda: errori ortografici, che sono sempre presenti  sui  social network , soprattutto tra le celebrità.
I tweet delle celebrità hanno influenza sui giovani e per  limitare l'impatto negativo a causa dei  "difetti dei vip"  su Twitter, scuola Red Balloon ha pensato a questo interessante programma di studio. 


Saviano: “Solo le mafie puntano sui giovani”


Roberto Saviano

“Le uniche organizzazioni che in Italia puntano sui giovani sono le mafie”. Lo ha dettoRoberto Saviano nella serata di chiusura del ‘Festival Letterature’, ieri sera alla Basilica di Massenzio
parlando di “storie di informazione indipendente”.
Alla serata era presente il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e l’assessore alla Cultura,Flavia Barca.
“La cultura è per noi al primo posto. Il comune investirà di più” ha detto Marino, ricordando che solo in questa edizione del festival sono state 20 mila le persone che hanno partecipato alla manifestazione. Nel suo lungo intervento accompagnato dalla colonna sonora dal vivo degli Almamegretta, Saviano parlando delle mafie e degli investimenti immobiliari ha fatto riferimento a “un’intercettazione telefonica della soubrette Michela Cerea che parlava con un imprenditore legato alla ‘ndrangheta nella quale si faceva riferimento al segretario di Daniela Santanche’ e da cui si è saputo che lei avrebbe avuto un ministero a settembre”.
Uno dei motivi per cui Roma è una delle città più care per gli immobili è perché le organizzazioni investono qui” ha sottolineato Saviano. La serata si è aperta con una “riflessione imposta dalla cronaca” ha detto l’autore di ‘Gomorra’, facendo riferimento a una dichiarazione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo la quale la maggiore incidenza dei tumori in alcune zone della Campania dipenderebbe anche “dagli stili di vita dei campani”.
“Forse voleva dire altro di una terra che soffre” ha sottolineato Saviano, snocciolando una serie di dati sui rifiuti tossici. “Questi dati non sono stili di vita ma veleni” ha concluso. Poi ha ammesso che “discutere di informazione indipendente è complicatissimo”.
Ha preferito raccontare “cosa significa affrontare il meccanismo dei poteri criminali” ribadendo, come ha fatto più volte, che “non è mai pericoloso chi racconta ma chi legge”. Poi ha precisato che il modo in cui vengono “determinate le politiche dei media importanti non è l’omertà ma la trascuratezza”.
E infine nell’affollatissima Basilica di Massenzio, dove molti sono rimasti in piedi, ha invitato al coraggio che significa “credere ancora in cosa si vuole realizzare. Una cosa davvero fondamentale in questo momento”.  (restoalsud.it)

A 16 anni inventa la bioplastica fatta con le bucce di banana

Dalle bucce di banana si può produrre la plastica. Ancora una volta le idee per migliorare il pianeta rivolgendo lo sguardo a soluzioni sostenibili vengono proposte dai più piccoli. Elif Belgin, 16enne di Istanbul, un bel giorno ha pensato che le bucce di questo gustoso frutto, invece di finire nella spazzatura, sarebbero state utili creando qualcosa di riutilizzabile. Con la sua idea, la giovane ha vinto il 2013 Science in Action award, 50.000 dollari offerti dalla Scientific American come parte del contest Google Science Fair.


Quest'ultimo, organizzato annualmente da Google, si propone di premiare le idee migliori dei ragazzi di varie fasce d'età, dai 13 ai 18 anni. Così è stato per Elif, che un bel giorno si è soffermata a riflettere sul fatto che la frutta è naturalmente avvolta in un involucro, che le fornisce tutta la protezione di cui ha bisogno, caratterizzato da flessibilità e resilienza. Elif Bilgin ha approfondito la questione e ha scoperto che gli amidi e la cellulosa contenuta nello strato esterno delle bucce di banana potevano essere utilizzati anche per creare materiali in grado di isolare i fili o per protesi mediche.
Mettendo a frutto quanto imparato, Bilgin ha poi sviluppato un processo chimico per trasformare le bucce in una bioplastica resistente, sperando di poter contribuire a ridurre la dipendenza dal petrolio. I suoi sforzi sono stati ampiamente ricompensati dal primo premio conquistato, diventando una delle finaliste del Google Science Fair.
Secondo la giovane, il problema da risolvere riguardava il fatto che la plastica che usiamo contiene derivati dal petrolio e questi stanno causando l'inquinamento ambientale. Se la plastica (un materiale con una tale vasta gamma di utilizzi nella vita quotidiana) potrà essere prodotta con l'uso di bucce di banana (un materiale che viene gettato via ogni giorno), allora diventerà una valida rivale per la plastica a base di petrolio.
“Il mio progetto è sull'utilizzo di bucce di banana per la produzione di bioplastica in sostituzione della tradizionale plastica a base di petrolio” ha spiegato Elif Bilgin sul sito ufficiale del concorso. “In questo progetto, ho sviluppato un metodo per fare la plastica utilizzando le bucce di banana e ho trovato nuove aree per l'uso della plastica che ho fabbricato, utilizzando la bioplastica per la realizzazione di protesi estetiche e per l'isolamento dei cavi”.
La sedicenne turca ha mostrato il suo progetto, tanto semplice quanto significativo, anche con un disegno, illustrato in questo video.
Per dare vita al suo progetto, Elif ha impiegato 2 anni. Durante questo periodo di tempo, è riuscita davvero a produrre bioplastica, effettivamente utilizzata nella vita quotidiana. Dopo l'orto dai rifiuti realizzato per salvare la barriera corallina indonesiana, un'altra 'giovane' idea potrebbe contribuire a salvare il pianeta. (greenme.it)