Cannibalismo arriva in Cina: rincorre una donna e le morde la faccia

Ancora un episodio di stampo cannibalesco che rilancia la paura di una possibile Apocalisse Zombie, già negata pubblicamente in precedenza.
Sebbene, com’è noto, il governo federale degli Stati Uniti d’America abbia negato pubblicamente l’esistenza di zombie, sebbene nel Maine vi sia stata addirittura un’esercitazione contro una possibile Apocalisse Zombie, negli USA e nel mondo continuano a proliferare episodi inquietanti che lasciano presagire tutt’altro. Dopo il caso più clamoroso di Rudy Eugene, ribattezzato il cannibale di Miami, 31enne ucciso dalla polizia mentre era intento a masticare il volto del senzatetto Ronald Poppo, o dell’attore porno accusato di aver smembrato il corpo del suo amante, salvo poi inviarne parti alle sedi dei maggiori partiti politici canadesi, il tutto passando per lo studente di ingegneria che ha mangiato cuore è cervello di un uomo, stavolta ci spostiamo in Cina.
Una donna stava per essere letteralmente mangiata da un uomo ed è stata salvata solo grazie al tempestivo intervento della folla. Sembra che l’uomo di nome Dong, ubriaco, fosse uscito da un locale, nel quale aveva pranzato con i suoi amici, rincorrendo l’auto della povera donna in questione, di nome Du, costringendola a fermarsi diverse volte. L’uomo è addirittura salito sul cofano della vettura. La donna, allora, in preda al panico è scesa dall’auto ma è stata aggredita da Dong.
Mentre chiedeva aiuto, il pazzo furioso ha iniziato a morderle il volto, lasciandole il volto coperto di sangue. Chiamata dai passanti, la polizia è infine riuscita a bloccare la furia devastante dell’uomo, mentre per la povera Du si prospetta necessariamente un intervento di chirurgia plastica al naso e al labbro per rimediare al danno subito.
La donna per fortuna è riuscita a rialzarsi grazie all’aiuto delle persone che nel frattempo si erano riunite (chi per assistere, chi per tentare di fare qualcosa) sul luogo del misfatto. Ancora ignote le cause che hanno spinto l’uomo all’efferato gesto. Nelle prossime ore sapremo se l’uomo fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti o semplicemente ubriaco. In ogni caso la situazione appare allarmante.

Prende a calci in faccia il figlio di 3 anni a Disneyworld, arrestato

Medico arrestato nel celebre parco giochi americano dopo aver picchiato il figlio. Rilasciato su cauzione ma è accusato di violenza.


Prende a calci in faccia il figlio di 3 anni a Disneyworld, arrestato.
Doveva essere il momento più divertente e più sereno e invece si è trovato preso a calci in faccia dal padre. Una scena surreale e drammatica quella che i poliziotti americani di Orlando si sono trovati a dover fronteggiare nel cuore di Disneyworld, il mondo delle fiabe per eccellenza. Per questo bambino invece la fiaba era un incubo: il padre, un medico italiano l'ha pestato pesantemente e per questo è finito in manette. L'uomo era in vacanza a ‘Epcot Center' con la moglie e i due figli, quando dopo un litigio ha sferrato un calcio verso il bambino che si trovava legato nel passeggino.

A raccontare la storia è il New York Daily News: testimoni hanno raccontato che il piccolo stava piangendo prima che il padre sferrasse il colpo e hanno sentito la madre gridare: “No, no, no!”. Probabilmente la lite è scoppiata poiché i due bambini si facevano dispetti tra di loro. Gli impiegati del parco Disney, sentendo le grida del bambino, sanguinante, hanno chiamato la polizia.
Padre e madre dopo l'arresto hanno dato versioni diverse dell'accaduto e il professionista italiano è stato rilasciato dietro il pagamento di una cauzione di 2mila dollari. Ora però è accusato di abuso su un minore. Il bimbo, non ricoverato, è stato curato sul posto da un medico locale: taglio sotto l'occhio sinistro, lividi e tanta tanta paura.

 
 

Forte eruzione solare Classe M 5,6 AR 1515. Foto, Video, dettagli

Già da diversi giorni avevamo puntato la nostra attenzione sulla regione attiva 1515. La macchia solare nella sua progressione nel visibile si mosrava con una superficie notevole e una buona organizzazione magnetica.

Nei giorni scorsi si è mostrata tranquilla ma stamane intorno alle 12:52 ora italiana ha emesso un potente flare classe M su scala 5,6. L'evento è durato circa 2 minuti ed è avvenuto data la posizione dell'AR fronte Terra. Inoltre al forte flare è susseguita un'eruzzione di particelle di Plasma 

 La tempesta Radio con lunghezza d'onda superiore ai 10 cm potrà generare interferenze con i ricevitori tra cui radar, GPS e comunicazioni satellitari. L'attività del vento solare su livelli moderati-forti contribuirà a rendere la tempesta magnetica ancor più elevata a contatto con la Magnetosfera terrestre.
Possibilità di Aurora Boreale e Australe intorno al sessantesimo parallelo, eventi possibili anche in Scozia. Il nuovo flare va ad aggiungersi alla lunga serie di eruzione solari generate dalla AR 1513 e dal forcing del buco coronale con il vento solare a spirale.
Di seguito le immagini del flare, il grafico Xray con la potenza dell'eruzione solare e il video del brillamento

flare Mclass 562
flare M5



FLARE m 562luglio


"Abortire un bimbo gay è un atto di fede"

Sul social network un gruppo invita a interrompere la gravidanza se al feto "viene diagnosticata l'omosessualità". Millantando tesi pseudo scientifiche e collegamenti con ospedali e ricercatori. Gli attivisti: "Istigazione all'odio e abuso della credulità"

"Abortire un bimbo gay è un atto di fede" Pronta denuncia contro pagina Facebook     Ci sono ignoranza, omofobia e misoginia dietro all'ennesima pagina creata su Facebook al solo scopo di insultare e umiliare una minoranza. In questo caso gli omosessuali, anche se non mancano le offese nei confronti delle donne, attraverso un uso meschino del tema dell'aborto e dell'omosessualità. "Abortire un gay è atto di fede" il titolo di questo scempio virtuale creato una settimana fa all'interno del popolare social network e ora rimosso. In pochi giorni ha raccolto quasi duemila commenti, in gran parte di critica e sdegno, e non solo da parte degli omosessuali.

Una pagina che, pur presentando tutte le caratteristiche del prodotto creato da un troll (vale a dire un personaggio virtuale dedito esclusivamente a provocazioni sterili e rabbiose), potrebbe ora essere denunciata da alcune associazioni all'autorità giudiziaria. Abuso di credulità popolare l'ipotesi di reato: si punta, infatti, alla diffusione di tesi pseudo-scientifiche che non hanno alcuna base di verità. A cominciare da quella contenuta in un annuncio, il giorno della creazione di questa pagina, il 19 giugno: "Troppe, troppe persone sono state traviate dalla falsa morale dei sodomiti ma ora, grazie ai miracoli della scienza, siamo in grado di impedire tutto ciò. Sì, lo so che è tremendo abortire i poveri bimbi affetti dai geni della sodomia ma è il male minore".
Nei diversi status si articola un delirio contro gli omosessuali, definiti come "malati" - nella peggiore tradizione omofoba - "fenomeni
da baraccone", "offesa al Signore" e via dicendo, tra richiami religiosi e commenti di sedicenti mamme che avrebbero deciso di abortire i loro "feti omosessuali". L'aspetto più grave, però, è relativo ai collegamenti che i gestori di questa pagina vantano di avere con alcune strutture ospedaliere e ricercatori - al solo fine di rendere più credibili le loro bugie. "I feti che rimangono strangolati intorno al cordone ombelicale sono sicuramente i feti di carattere omosessuale - scrivono il 24 giugno - Questo lo dice l'Oms, e la Natura giustamente insegna. Questa è la testimonianza di uno stimato amico e collega ricercatore". E ancora, si fa riferimento a dei non meglio precisati "volontari", che opererebbero in alcune cliniche italiane: "Come vi sono sembrate le istruzioni dei nostri volontari nelle cliniche? Avete deciso anche voi di espellere il germe omosessuale?". Vengono anche riportate testimonianze inverosimili di donne che avrebbero deciso di abortire i loro "feti omosessuali": "Dopo che a mio figlio è stata diagnosticata l'omosessualità vagavo errabonda senza meta ed anelavo la morte sopra ogni cosa: meglio andare all'inferno che far corrompere gli altri bambini dal frutto del mio grembo. Dopo aver abortito il feto omosessuale sono rimasta nuovamente incinta. Mio figlio è sano, ho visto Dio, sono felice". "Lo so che è tremendo abortire i poveri bimbi affetti dai geni della sodomia ma è il male minore", recita un altro status omofobo.

Paola Concia, deputata del Pd, aveva minacciato una denuncia nell'ipotesi in cui la pagina non fosse stata chiusa. "A mio avviso sono ravvisabili gli estremi del reato di abuso della credulità popolare - articolo 661 del codice penale - laddove si cerca di ingannare la gente rappresentando ipotesi scientificamente false e del tutto infondate, sfruttando ignoranza e suggestione. Non bisogna poi sottovalutare il fatto che, a partire da queste ipotesi, c'è anche una istigazione pubblica all'aborto", osserva l'avvocato Daniele Stoppello, che si è occupato dei casi più eclatanti di omofobia. "Trovo semplicemente allucinanti le parole contenute in questa pagina, fuori da qualsiasi discussione civile - osserva la Concia - In questi casi, di fronte a queste affermazioni, mi metto sempre nei panni dei giovani ragazzi omosessuali giovani, costretti a leggere queste cose. Mi chiedo cosa ne pensino di queste frasi i cattolici contrari all'aborto. Sono d'accordo con questo tipo di aborto?".

"Da giorni riceviamo moltissime lamentele su questa pagina, che abbiamo già provveduto a segnalare a Facebook - dice Aurelio Mancuso, presidente di Equality - In questo caso, si legano la questione dell'omofobia, ma anche quella dell'incitamento all'aborto. E' un tema talmente delicato e doloroso per le donne, che non può essere usato in questi termini offensivi. Io non so se gli anonimi gestori della pagina siano realmente consapevoli di questo tremendo mix di misoginia, pregiudizio e omofobia". Ancora una volta, si sconta l'assenza di una legge contro l'omofobia: "In un altro Paese, una pagina del genere non solo sarebbe stata solo chiusa immediatamente - osserva ancora Mancuso - ma i suoi estensori sarebbero stati perseguiti penalmente". "E' un classico esempio della necessità di estendere la legge Mancino alle persone omosessuali. Siamo di fronte ad una istigazione all'odio, che dovrebbe essere perseguita d'ufficio dalle autorità. La legge Mancino, oggi, tutela le minoranze di razza e religione differente, e non prende in considerazione l'orientamento sessuale", fa notare Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center.

SESSO CON ANIMALI, SCOPERTI 500 PROFILI FALSI SUI SOCIAL NETWORK





TERAMO - Aidaa ha individuato e denunciato una rete di circa 500 profili riconducibili a italiani e croati collegati tra loro da una decina di profili reali che hanno in comune il sesso con animali e la proposta di incontri di sesso con animali a pagamento (prostituzione con prestazioni sessuali ai danni di animali). La ricerca, spiega l'associazione italiana difesa animali e ambiente, partita da una segnalazione precisa arrivata nei giorni scorsi al servizio di segnalazione.reati libero.it di Aidaa ha permesso dopo un attento monitoraggio di arrivare a denunciare questa mattina alla Procura di Teramo questa rete che «sotto le mentite spoglie di profili apparsi su uno dei maggiori socialnetwork in realtà propongono in molti casi incontri di sesso con uomini, donne e animali a pagamento (di fatto una forma un pò bizzarra di prostituzione perchè si paga per la prestazione dell'animale)». «Anche in questo caso come nella denuncia del forum tutto italiano di scambisti per sesso con animali, gli animali maggiormente gettonati - concludono - sono cani, asini e cavalli anche se non mancano personaggi che propongono o cercano sesso con animali particolari quali maiali, galline e serpenti».

Bullismo: mamma mostra soprusi subiti da figlia autistica


La mamma di una vittima di bullismo affetta da autismo, ha divulgato un video-denuncia che mostra le violenze subite dalla figlia.





BELGIO - Ridono di lei, la strattonano, le tirano i capelli e la prendono a schiaffi: questo è quanto subito da Kayleigh, una tredicenne vittima di bullismo da parte di suoi coetanei mentre è in attesa dell'autobus. Il video, che riprende le angherie, ha fatto il giro del web e a divulgarlo è stata proprio la mamma della ragazzina, come atto di denuncia per il trattamento che sua figlia, affetta da una forma di autismo, è costretta a sopportare ogni giorno. Parallelamente, la donna ha presentato una denuncia alla Polizia.
Il bullismo è una piaga sociale spesso dalle conseguenze catastrofiche: troppe volte la cronaca ci informa di vittime che, esasperate, si tolgono la vita. L'ultimo caso, in ordine di tempo, è quello di Fiona Geraghty, impiccatasi a 14 anni perché presa di mira dai coetanei per il suo peso. Secondo uno studio condotto presso la Warwick Medical School in Inghilterra e pubblicato sulla rivista "Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry", i bambini vittime di bullismo hanno una probabilità 6 volte maggiore rispetto a quelli non toccati dal problema di pensare al suicidio. Proprio a causa della crescente correlazione tra bullismo e suicidio, è stato appositamente coniato un nuovo termine (da Neil Marr e Tim Field): bullycide, che è il suicidio di colui che è stato vittima di bullismo.

Uccideva per avere più ascolti in tv: condannato a 9 anni


Uccideva per avere più ascolti in tv: condannato a 9 anni
Condannato a 9 anni di carcere Raphael Souza, con l'accusa di aver ucciso oltre 15 persone per aumentare gli ascolti del programma televisivo su casi polizieschi condotto dal padre, Wallace Souza.

MANAUS – È stato condannato Raphael Souza, l’uomo accusato di aver ucciso oltre 15 persone per aumentare gli ascolti del programma televisivo su casi polizieschi condotto dal padre, un ex deputato locale, Wallace Souza. Nel 2009 Wallace aveva attirato su di sé le attenzioni dei media quando fu accusato di aver assunto killer professionisti per uccidere delle persone e incrementare così gli ascolti del suo programma: era infatti sempre il primo a giungere sulla scena del crimine con la troupe per registrare e riusciva ad ottenere riprese uniche delle vittime e della scena del crimine. Anche il figlio Raphael era stato arrestato con l’accusa di omicidio, traffico di droga e possesso illegale di armi da fuoco. Wallace Souza, che si era sempre proclamato innocente, è morto nel luglio 2010 per un attacco di cuore.
Dopo circa 3 anni dall’inizio delle indagini, il tribunale di Manaus, una città brasiliana capitale dello stato di Amazonas, ha condannato il 29 giugno 2012 a 9 anni di carcere il figlio, Raphael Souza, con l’accusa di essere stato il killer responsabile di 15 delitti ripresi durante la trasmissione di suo padre.