jeans che mangiano lo smog


Arrivano dall'Inghilterra i jeans che mangiano lo smog. A volte, per fare il proprio dovere basta veramente poco, anzi pochissimo: basta indossare un jeans, una maglia e fare tutte le attività che si fanno normalmente. Grazie ai jeans che mangiano lo smog, infatti, tutti possiamo contribuire a combattere l’inquinamento cittadino.
jeans che mangiano lo smog sono stati realizzati da un team inglese formato da un professore universitario di chimica e una stilista, grazie ad un materiale capace di trattenere parte dello smog che incontra per strada. Nelle fibre del jeans, infatti, vi è anche il diossido di titanio, capace di trattenere il monossido di azoto prodotto dai tubi di scarico delle nostre vetture. Per purificare il jeans basterà lavarlo, ma state tranquilli, che lo smog catturato dal jeans non sarà nocivo per la vostra salute, dal momento che si attacca agli indumenti e non ai polmoni.Ovviamente, per combattere lo smog cittadino, non basterà solo un paio di jeans. Ma se indosseremo i jeans e cambieremo alcune nostre piccole abitudini, preferendo la bici all’auto per esempio, allora in pochi anni potremmo iniziare a ripulire il mondo. 

jeans che mangiano lo smog


Arrivano dall'Inghilterra i jeans che mangiano lo smog. A volte, per fare il proprio dovere basta veramente poco, anzi pochissimo: basta indossare un jeans, una maglia e fare tutte le attività che si fanno normalmente. Grazie ai jeans che mangiano lo smog, infatti, tutti possiamo contribuire a combattere l’inquinamento cittadino.
jeans che mangiano lo smog sono stati realizzati da un team inglese formato da un professore universitario di chimica e una stilista, grazie ad un materiale capace di trattenere parte dello smog che incontra per strada. Nelle fibre del jeans, infatti, vi è anche il diossido di titanio, capace di trattenere il monossido di azoto prodotto dai tubi di scarico delle nostre vetture. Per purificare il jeans basterà lavarlo, ma state tranquilli, che lo smog catturato dal jeans non sarà nocivo per la vostra salute, dal momento che si attacca agli indumenti e non ai polmoni.
Ovviamente, per combattere lo smog cittadino, non basterà solo un paio di jeans. Ma se indosseremo i jeans e cambieremo alcune nostre piccole abitudini, preferendo la bici all’auto per esempio, allora in pochi anni potremmo iniziare a ripulire il mondo. 

Tre cuccioli di marsupiale rimasti orfani diventano amici inseparabili


prima vista non si direbbe, ma Peggy, Anzac e Cupcake hanno molto in comune tra loro. Tutti e tre sono marsupiali australiani rimasti orfani in seguito a tre diversi incidenti stradali che hanno coinvolto, uccidendole, le loro mamme.
È difficile sapere con precisione la loro età esatta, ma il Wild About Wildlife Rescue Center, che li ha presi in cura, stima che Peggy il vombato, e Anzac il canguro grigio orientale, abbiano tra i 3 e i 4 mesi, mentre Cupcake, il wallaby, ha 5 mesi.
Se vi state chiedendo cosa sia un vombato, si tratta di un marsupiale piccolo, tozzo e estremamente forte, scambiato dai primi colonizzatori europei dell'Australia per un grande tasso. Purtroppo anche questa specie è a rischio estinzione, a causa di una serie di fattori tra cui la distruzione dell'habitat e la caccia.
Nemmeno i canguri se la passano bene in Australia, dove, sebbene siano il simbolo della nazione, vengono sterminati indiscriminatamente dai cacciatori e investiti molto spesso dalle auto in corsa (di qui l'importanza di ponti e cavalcavia per animali). Il fatto, poi, che ci siano pochissimi centri come il Wild About Wildlife, comporta che i marsupiali feriti adulti non vengano accolti, dando la precedenza ai cuccioli.
"Come risultato diretto, i marsupiali adulti feriti vengono fucilati, eutanizzati,  anche se le lesioni non sono gravissime. Questo accade a causa della mancanza di alternative", scrive il centro. A differenza di altri, per fortuna i tre piccoli orfani ce l'hanno fatta.  Curati nel centro di soccorso animali selvatici e allevati con latte potenziato, sono diventati amici inseparabili.
"Il trio se la cava splendidamente, Cupcake è particolarmente attivo in questi giorni. Quando la cerchiamo, non ci preoccupiamo di guardare per terra, ma la troviamo sempre a saltare da qualche mobile", racconta Alistair Brown, fondatrice del Wild About Wildlife Rescue Center, che rilascerà i marsupiali in natura una volta che saranno abbastanza grandi e forti. Tenerissime ed emozionati le immagini che ci regalano. Basta guardarle per avere, ancora una volta, la prova che anche animali  estremamente diversi possono essere amici.

greenme.it

Uomo rimasto per cinque giorni con un vibratore nell'intestino prima di ricorrere alle cure dei medici per rimuoverlo.

SHANGHAI - Un uomo è rimasto per cinque giorni con un vibratore nel suo intestino per poi ricorrere alle cure dei medici e farselo rimuovere. Lo scrive lo Shanghai Daily. Un giovane di trenta anni si è presentato venerdì scorso la prima volta al Zhongshan Hospital di Shanghai con il vibratore nell'intestino che, come scrive il giornale, “aveva usato per aumentare il piacere sessuale con sua moglie”. 

Il vibratore, 23 centimetri di lunghezza per 8 di diametro, si è bloccato nell'intestino e gli creava dolore. In un primo momento, i medici non sono stati in grado di rimuoverlo, per cui l'uomo è dovuto tornare il giorno dopo, dopo aver provato in altri ospedali. Il vibratore si era bloccato nelle pieghe dell'intestino e aveva già danneggiato alcuni tessuti. «Se non avessimo rimosso il vibratore in tempo - ha detto al giornale il dottor Yao Liqing - l'uomo sarebbe potuto entrare in una situazione critica. Avevamo deciso di operarlo se non fossimo riuscito a rimuovere l'oggetto con un endoscopio. Alla fine ci siamo riusciti senza far uso della chirurgia e sia io che i colleghi siamo rimasti stupiti di essere riusciti a togliere un oggetto così grande dall'intestino dell'uomo». 

Secondo i medici, dal momento che l'utilizzo di vibratori ed altri sexy toys sta aumentando in Cina non è raro che accadano episodi del genere. Secondo quanto ha detto il dottor Yao, «quest'anno oltre a questo c'erano stati altri tre casi del genere nello stesso ospedale, mentre un solo caso era stato registrato negli ultimi tre anni».

Fonte ilmessaggero

Un cocktail da 7000 euro a bicchiere [VIDEO]

Il cocktail più costoso al mondo si chiama “Salvatore’s Legacy”, è nato a Londra e viene la bellezza di 5.500 sterline, circa 6.823 euro. Non un cocktail nel senso di party, ma nel senso di bevanda che costa quasi 7mila euro a bicchiere ed è stato ideato da Salvatore Calabrese nel famoso night ‘Playboy club’ a Mayfair, Londra. Ma perché il “Salvatore’s Legacy” costa così tanto da entrare nel Guinnes dei primati? Perché usa quattro ingredienti d’eccezione che risalgono al periodo antecedente la Rivoluzione francese e la guerra d’Indipendenza americana: il Cognac Clos de Griffier Vieux del 1789, Kummel Liqueur del 1770, Dubb Orange Curacao del 1860 e due gocce di Angostura Bitters del 1900. Salvatore Calabrese, uno dei più noti barman al mondo, è un collezionista di liquori e distillati tra i più rari e ricercati, e per il suo speciale Salvatore’s Legacy ha miscelato liquori antichi e pregiati. Ha accumulato un patrimonio di cognac per oltre 1 milione di sterline. Aveva già tentato di battere il record del mondo del cocktail più costoso a luglio ma ci fu un intoppo quando una bottiglia di Cognac del 1788 da 50 mila sterline venne fatta cadere a terra e rotta da un cliente.

Spangles il gattino strabico fa impazzire il web



Dopo Venus, il favoloso gatto chimera, il web ha creato una nuova star felina.

Si chiama Spangles , un gattino nato il 4 luglio di tre anni fa con una simpatica particolarità: è strabico, ha gli occhi che si incrociano. E’ un affettuoso gattino della Carolina del Sud, di Spartanburg, precisamente, e la sua proprietaria Maria Buchanan ne va orgogliosissima, tanto da aprirgli anche una pagina su facebook tutta sua dove più di 8000 utenti si collegano ogni giorno per vedere le sue nuove foto e video.
MAria ha 25 anni e studia al college della città, il gatto le è stato regalato quando aveva appena 5 mesi e da allora sono stati inseparabili, di lui dice: “E’ nato con un occhio incrociato ma non ha mai avuto problemi di deambulazione. E’ stato controllato anche da un veterinario che ha confermato il fatto che Spangles non ha bisogno di nessun intervento chirurgico”.
Di seguito una simpatica galleria fotografica dove potete vedere il micio con vai cappellini, che non sembra gli diano particolarmente disturbo, anzi sembra mettersi in posa per le foto.




Moses, l'elefantino orfano che vive con gli umani





 Madre e figlio. Non lo sono per la natura, ma il cuore comanda diversamente. Moses è un piccolo elefante di sette mesi abbandonato nella foresta: era solo e in fin di vita quando è stato ritrovato da "sua madre" e l'equipe della fondazione Jumbo. Il piccolo orfano viene trattato come un figlio da Jenny Webb, proprietaria della Fondazione: tanto da fargli compagnia anche in un grande letto, poco prima di dormire. Lo ha portato a casa sua, dove lo allatta come fosse un figlio e gira per le stanze facendo compagnia ai cani. E quando fa tardi, Jenny e Moses riposano insieme nella loro casa di Lilongwe, Malawi.