GRAVISSIMA EPIDEMIA DI VIRUS EBOLA STA MARTORIANDO L'UGANDA





Un epidemia di ebola è scoppiata in Uganda e 14 persone sono morte nell'ovest del Paese questo mese. Lo hanno annunciato in conferenza stampa a Kampala le autorità locali insieme a un rappEbola.jpgresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Non esistono cure né vaccini per l'ebola e in Uganda nel 2000 la malattia uccise 224 persone. Il virus si manifesta con una febbre emorragica, è altamente infettivo e uccide velocemente. Il primo caso fu riscontrato in Congo nel 1976 e il nome ebola deriva dal fiume nel quale fu individuato. Gli scienziati non conoscono l'origine del virus, ma sospettano che la prima trasmissione in un'epidemia avvenga tramite il contatto con animali infetti.

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L'annuncio ufficiale pone fine alle speculazioni in corso da settimane sulla possibile causa di una strana malattia rilevata nel distretto di Kibaale e che ha spinto molte persone a fuggire dalle loro case. "Indagini di laboratorio compiute all'Istituto di ricerca dell'Uganda sui virus hanno confermato che la malattia individuata nel distretto di Kibaale è febbre emorragica dovuta all'ebola", hanno fatto sapere il governo dell'Uganda e l'Oms dopo settimane di analisi. I 14 morti di cui hanno riferito le autorità rientrano nei 20 casi di persone risultate infette e tra le vittime c'è un bambino di quattro anni. Due dei contagiati sono stati isolati per essere sottoposti a esami.


Le autorità hanno invitato i cittadini a mantenere la calma, comunicando che è già stata organizzata una task force di emergenza nazionale per fermare la diffusione del virus. La malattia si trasmette in molti modi, tra cui il contatto diretto con il sangue delle persone infette e il contatto con i corpi delle vittime dell'ebola, per esempio durante i funerali. Per questo è stato consigliato ai cittadini di evitare ogni contatto non necessario con sospetti casi di ebola. La certezza del fatto che si trattasse di questo virus è arrivata dopo i risultati giunti stanotte. Ieri, infatti, il rappresentante dell'Oms in Uganda Joaquim Saweka aveva detto ad Associated Press che gli esperti "non erano ancora sicuri" che si trattasse di ebola e le autorità sanitarie del Paese avevano etichettato l'ipotesi dell'ebola come rumor.

Che cos’è il virus Ebola
L'annuncio ufficiale pone fine alle speculazioni in corso da settimane sulla possibile causa di una strana malattia rilevata nel distretto di Kibaale e che ha spinto molte persone a fuggire dalle loro case. "Indagini di laboratorio compiute all'Istituto di ricerca dell'Uganda sui virus hanno confermato che la malattia individuata nel distretto di Kibaale è febbre emorragica dovuta all'ebola", hanno fatto sapere il governo dell'Uganda e l'Oms dopo settimane di analisi. I 14 morti di cui hanno riferito le autorità rientrano nei 20 casi di persone risultate infette e tra le vittime c'è un bambino di quattro anni. Due dei contagiati sono stati isolati per essere sottoposti a esami.


Le autorità hanno invitato i cittadini a mantenere la calma, comunicando che è già stata organizzata una task force di emergenza nazionale per fermare la diffusione del virus. La malattia si trasmette in molti modi, tra cui il contatto diretto con il sangue delle persone infette e il contatto con i corpi delle vittime dell'ebola, per esempio durante i funerali. Per questo è stato consigliato ai cittadini di evitare ogni contatto non necessario con sospetti casi di ebola. La certezza del fatto che si trattasse di questo virus è arrivata dopo i risultati giunti stanotte. Ieri, infatti, il rappresentante dell'Oms in Uganda Joaquim Saweka aveva detto ad Associated Press che gli esperti "non erano ancora sicuri" che si trattasse di ebola e le autorità sanitarie del Paese avevano etichettato l'ipotesi dell'ebola come rumor.

Che cos’è il virus Ebola
Il virus Ebola è stato scoperto nel 1976 tra il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo. È una delle malattie virali più pericolose al mondo, causa una febbre molto alta ed emorragie interne molto spesso mortali. A seconda dei ceppi, l’Ebola può arrivare ad avere un tasso di mortalità addirittura del 90 per cento. Il virus si diffonde per contagio diretto, attraverso il contatto con individui malati, ma anche attraverso il contatto con animali portatori del virus, soprattutto scimmie e oranghi.
I primi sintomi della malattia, secondo le informazioni diffuse attraverso il sito dell’OMS, sono simili a quelli di una comune influenza: una febbre improvvisa e molto alta, dolori muscolari, mal di testa e debolezza diffusa. A questi primi segnali ne seguono normalmente altri: vomito, diarrea, eruzioni cutanee, insufficienza renale ed epatica, e nei casi più gravi, emorragie sia interne ed esterne. Per ora non esistono vaccini o cure specifiche per questo virus: molte terapie sono in fase di sperimentazione ma ancora nessuna è risultata efficace.
Per contenere la diffusione del virus l’OMS consiglia una serie di provvedimenti precauzionali. È necessario isolare immediatamente ogni paziente sospetto e cercare di stabilire con chi il paziente è venuto in contatto, in modo da evitare una diffusione epidemica. Per quanto riguarda il personale sanitario, l’OMS ricorda che è necessario assistere i malati seguendo norme igieniche rigidissime, utilizzando guanti, maschere e materiale medico sterile. Un’altra regola molto importante è il trattamento dei cadaveri dei malati, che devono essere sepolti immediatamente per evitare ulteriori contagi.

 

Memoria autobiografica super, cervello diverso in chi la possiede

Ricercatori americani della UC Irvine hanno scoperto importanti differenze nel cervello e nei processi mentali delle persone con straordinaria memoria autobiografica.

Nel mondo esiste un ristretto gruppo di persone con un dono assolutamente incredibile: esse sono infatti capaci di ricordare facilmente e senza nessuno sforzo di memoria ogni istante della propria esistenza degli ultimi 10 anni di vita. Sono cioè dotate di una straordinaria memoria autobiografica, quella che il neuroscienziato Brewer nel 1986 definì come la “memoria per le informazioni legate al sé”, ovvero quella che coinvolge qualunque episodio o esperienza in cui si è stati protagonisti in passato. Il fenomeno della memoria autobiografica sviluppata ben oltre la normalità fu riscontrato in una donna con nome in codice “AJ” nel 2006 dal professor James McGaugh, un autorevole docente di neurobiologia presso la prestigiosa Università della California Irvine. Da allora se ne è discusso molto anche in ambiti poco accademici come i salotti di vari programmi televisivi, tuttavia un team di ricercatori della UCI ha continuato a lavorare lontano dai riflettori e solo oggi, sulle pagine della rivista Neurobiology of Learning & Memory, ha reso pubblici i primi dettagli scientifici sui soggetti con questa abilità. Dallo studio, coordinato dalla ricercatrice Aurora LePort, è emerso che queste persone possedevano variazioni in nove strutture del cervello rispetto ai soggetti di controllo, inoltre possedevano più sostanza bianca nell'area centrale e frontale. La maggior parte delle differenze cerebrali era inoltre concentrata proprio nelle zone note ai neuroscienziati per essere legate alla memoria autobiografica. Aspetto ancor più curioso, queste persone non possiedono una memoria di routine migliore di quella dei soggetti normali e, come ha sottolineato la dottoressa LePort, non sono capaci ad esempio di memorizzare lunghissime sequenze di numeri come invece fanno alcuni “campioni di memoria”. “Ciononostante – ha proseguito la ricercatrice – la loro memoria autobiografica è semplicemente sconcertante. Basta indicare una data a caso e loro ricordano esattamente il giorno della settimana e cosa stavano facendo, con un'accuratezza stimata superiore al 99%”. Dallo studio è emerso che vi è una statistica significativa di soggetti ad elevata memoria autobiografica con disturbi ossessivo-compulsivi, inoltre molti sono collezionisti di oggetti come cartoline, francobolli, monete, scarpe o riviste. I neuroscienziati devono ancora stabilire quali siano le correlazioni tra i vari fenomeni e comprendere i meccanismi alla base di questa straordinaria capacità mnemonica. Delle circa 500 persone che pensavano di avere questo straordinario dono e che, per questa ragione, si sono sottoposte ad un test, il team di ricerca ne ha individuate con certezza soltanto una trentina, con altri 37 soggetti da tenere sotto osservazione con ulteriori analisi.

Brooklyn, bimba cade dal balcone: il vicino la salva (VIDEO)

Una bimba autistica di sette anni, Keyla McCree, è stata vittima di un incidente, per fortuna senza esiti negativi. La bimba è uscita dalla finestra al terzo piano di casa sua e si è messa a ballare sull'apparecchio dell’aria condizionata. A un certo punto è caduta, ma fortunatamente è stata presa al volo tra le braccia dal vicino che l’aveva notata. Steven St. Bernard si è strappato un tendine, lei non si è fatta niente.. In questo video incredibile fatto con un cellulare, si vede il salvataggio della bimba ad opera del vicino di casa che riesce a prenderla al volo.

Bambina vissuta sempre con le mucche, adesso muggisce

Russia – Una bambina di 5 anni , è stata trovata in pessime condizioni all’interno di una stalla, in una zona rurale della russia.
Sembra che dalla nascita non avesse avuto altra compagnia che le mucche, infatti si esprime con dei muggiti.
La bambina è stata scoperta e messa in salvo dalla polizia dopo che un vicino aveva sporto denuncia.
L’incredibile episodio si è verificato a Solikamsk un villaggio dei monti Urali.
La bimba, di cui non si conosce nemmeno il nome, non sa mangiare correttamente essendosi nutrita solo ed esclusivamente con il latte, da un pentolino sudicio.
La fattoria è di proprietà di due giovani alcolisti che si ritiene siano i genitori della piccola.
La polizia, arrivata sul posto dopo aver ricevuto una segnalazione, era incredula ‘Durante il controllo abbiamo scoperto che effettivamente era vero’ ha dichiarato un funzionario.
Al momento del ritrovamento la bimba era nuda e viveva in una stalla, su un giaciglio di paglia, insieme alle mucche della fattoria.
La madre della bimba e il patrigno, entrambi agricoltori, non l’hanno mandata all’asilo e l’hanno costretta a vivere con gli animali della fattoria per tenerla lontana dai ‘pericoli’.
Dopo essere stata portata in un centro di riabilitazione è stata collocata presso una famiglia affidataria

Ladro rapina negozio, ma l’incasso è troppo poco: sequestra il commesso e lavora lì per tre ore


Un uomo si è introdotto in un negozio della catena Kwik Shop di Topeka, ed ha minacciato l’unico commesso presente, intimandogli di consegnare tutti i soldi che aveva in cassa.Ma dato che il negozio aveva aperto da poco, in cassa c’erano solo pochi spiccioli: il rapinatore insoddisfatto ha deciso allora di legare il commesso e rinchiuderlo nello sgabuzzino. Il rapinatore ha dunque indossato l’uniforme sottratta e si è messo a lavorare dietro il bancone per tre ore, per aumentare l’incasso.
Purtroppo per lui, però, alla fine sono arrivati degli agenti di polizia che stavano facendo un normale giro di controllo, ma hanno notato che c’era qualcosa di strano nel negozio, insospettiti anche dai rumori che arrivavano dallo sgabuzzino dove era rinchiuso il commesso, e alla fine hanno arrestato il rapinatore.

Stuprato fino alla morte da 5 sue mogli: erano gelose della sesta!

Ci troviamo in Nigeria, dove a quanto pare la poligamia è legale. Il povero protagonista di questa storia si chiama Uroko Onoja ed era uno stimato uomo d’affari a Ogbadibo, ma aveva un solo difetto: non era in grado di gestire le sue sei mogli. Il suo amore, infatti, non era equamente distribuito: una distrazione che gli è risultata essere fatale. Cinque delle consorti non hanno gradito che destinasse la maggior parte delle sue attenzioni alla più giovane, la sua favorita, e lo hanno punito con un’interminabile maratona sessuale che gli ha provocato la morte. Secondo il Daily Post le donne gelose hanno fatto irruzione nella camera da letto brandendo coltelli e bastoni e pretendendo che l’uomo si prestasse a fare sesso con ognuna di loro, una dopo l’altra. Onoja era riuscito a soddisfare quattro delle donne sotto costante minaccia, ma ha esalato il suo ultimo respiro proprio mentre la quinta si stava infilando sotto le lenzuola.Quando le assalitrici si sono rese conto di quello che era successo si sono date alla fuga.

Cannibale di Miami: foto choc della vittima

Sono state diffuse le foto del senzatetto orribilmente deturpato dal cannibale nudo che gli ha divorato la faccia il mese scorso. L’uomo che ha perso un occhio e non ha più il naso dovrà rimanere in ospedale per sottoporsi a diversi interventi di chirurgia ricostruttiva.

MIAMI – Il mese scorso un senzatetto, Ronald Poppo di 65 anni, era stato aggredito da un uomo nudo che gli aveva divorato gran parte della faccia. Il ragazzo di colore Eugene Rudy, 31 anni, senza vestiti addosso, aveva attaccato il senzatetto nella città di Miami, iniziando a mangiargli la faccia. Ronald Poppo, sopravvissuto all’attacco, può camminare e parlare ma dovrà rimanere in ospedale per la ricostruzione del volto: i morsi dell’aggressore hanno infatti orribilmente deturpato il volto dell’uomo che deve essere chirurgicamente ricostruito. Non sono chiari i motivi dell’aggressione: il cannibale è stato ucciso da un colpo di pistola dalla polizia in quanto si rifiutava di allontanarsi dalla vittima. Il volto della vittima è gravemente sfregiato. Secondo quanto pubblicato sul Sun, non ha più il naso e la parte superiore della faccia è coperta di croste e innesti di pelle, l’occhio sinistro è stato asportato dai dottori che sperano di riuscire a ripristinare la vista dell’occhio rimasto. Secondo i medici, Eugene gli ha portato via circa il 50% del volto. “È felice di dire a ciascuno di voi che sta bene, mangia e cammina durante la riabilitazione” dichiara il chirurgo del reparto di traumatologia “sta parlando con noi”. I dottori hanno anche detto che il senzatetto si ricorda tutto dell’aggressione. L’uomo ha già subito tre interventi chirurgici e viene curato contro le infezioni