WhatsApp violata: in rete una app per intercettare le comunicazioni private


Brutte notizie per la privacy delle nostre conversazioni: secondo quanto ha fatto sapere la società di sicurezza informatica latinoamericana ESET, sarebbero in circolazione applicazioni in grado di intercettare le comunicazioni che avvengono attraverso il popolarissimo WhatsApp. Come se non bastasse, sono stati individuati anche dei trojan che devierebbero i nostri sms: i “cavalli di Troia” sarebbero celati “nel ventre” di una falsa versione dell’app per la manipolazione e condivisione di immagini “Instagram”.
MILIONI DI UTENTI POTENZIALMENTE A RISCHIO - L’applicazione Whatsapp è utilizzata da milioni di utenti nel mondo, dotati di smartphones, come sistema gratuito di messaggistica istantanea: potenzialmente sono dunque milioni le persone esposte al rischio rappresentato dalla falla di sicurezza che permetterebbe agli intrusi ficcanaso di intercettare i messaggi.
Il rischio si attiva nel momento in cui ci si connette ad una rete Wi-Fi pubblica. Il pericolo di intercettazione messo in luce dalla ESER si è concretizzato attraverso la comparsa di un programma chiamato appunto WhatsApp sniffer: e i rischi non si esauriscono a qui.
WHATSAPP NON UTILIZZA SISTEMA DI CIFRATURA – Le comunicazioni trasmesse attraverso WhatsApp, infatti, a differenza ad esempio dei BlackBerry, sono comunicazioni in chiaro, cioè non utilizzano nessun sistema di cifratura. Evitare dunque di usare WhatsApp se connessi a reti Wi-Fi pubbliche aiuta anche se i rischi non si eliminano del tutto: esistono infatti altre tecniche, molto più sofisticate, per spiare sms e comunicazioni di vario tipo che però, fortunatamente, sono molto meno accessibili ad un utente medio senza troppe competenze.
GOOGLE RITIRA SUBITO LA APP DA GOOGLE PLAY - Diffusasi la notizia, Google ha ritirato subito lo sniffer dal suo Google Play: troppo tardi visto che già un buon numero di persone lo aveva scaricato. La app è infatti disponibile ora anche “smanettando” un po’ sulla Rete.
LE TANTE INSIDIE PER LA PRIVACY - Non è il primo caso in cui si registra un allarme sicurezza di questo tipo. Due anni fa, ad esempio, era apparsa un’estenzione per Firefox che permette di ottenere username e password degli account email, Facebook e Twitter di persone connesse sulla stessa rete.

SEQUESTRI DI STATO: IL DRAMMA SEI SOTTRATTI ALLE FAMIGLIE


 Gheri Guido, titolare e conduttore di Radio Studio 54 ha dato la possibilità ad alcune famiglie che si sono viste portare via il proprio bambino dallo stato di raccontare pubblicamente il proprio caso, è ASSURDO CHE LO STATO PORTI VIA IL BAMBINO ALLE FAMIGLIE SOLO PERCHE' SONO POVERE: STRAPPARLI ALL'AFFETTO DEI PROPRI GENITORI SOTTOPONENDO SIA IL PICCOLO CHE LA FAMIGLIA AD ATROCI SOFFERENZE, PER AFFIDARLI A ISTITUTI CHE COSTANO ALLA COLLETTIVITA' DAI 7.000 AI 9.000 EURO AL MESE PER CIASCUN BAMBINO (il costo del personale e del mantenimento della struttura) QUANDO CON 7/800€ AL MESE POTREBBERO AIUTARE LA FAMIGLIA IN DIFFICOLTA'...

Ovviamente la povertà è solo uno dei molteplici motivi per la quale i bambini vengono sottratti alle famiglie, ma i casi dove questa misura sembra eccessiva e fuoriluogo sono moltissimi.

ASCOLTATE QUESTA DRAMMATICA TESTIMONIANZA e fatela girarra: - "Mamma ti prego portami via! - Una bambina che supplica la mamma

Ispettrice di hotel assicura il sedere per 4 milioni di sterline

Natalie Thomas ha un ruolo piuttosto curioso nella catena di alberghi dove lavora, che la ha portata a stipulare un’assicurazione per il suo sedere, per un valore di 4 milioni di sterline.
La Thomas infatti ha il compito di testare la corretta preparazione dei letti nei vari alberghi della catena: non devono esserci grinze, e coperte e lenzuola devono essere tese al punto giusto, né più né meno. E Natalie verifica tutte queste cose proprio grazie al suo sedere, lasciandosi cadere sul letto e sedendovisi sopra.
 La Thomas, che è stata assunta per la sua estrema sensibilità "posteriore", si prende molta cura della parte del corpo che le garantisce il lavoro, con creme idratanti o evitando di indossare jeans, che ridurrebbero la sensibilità.
Study_of_a_Woman's_Back_G202_thumb[1]_thumbNatalie racconta: "Adoro il mio lavoro. Per quanto sia divertente saltare sui letti, prendo il mio lavoro molto sul serio, perché è importante che ogni ospite possa avere una buona notte di riposo nei nostri alberghi."

Perché ci innamoriamo e cosa accade al nostro cervello


Quante volte ci sarà capitato di dire “Ho letteralmente perso la testa per lui/lei!”… oppure “Penso sempre a lui/lei!”… ebbene, queste espressioni non sono altro che la traduzione della tempesta che sta irrompendo nella nostra vita, la tempesta dell’amore.
All’inizio siamo fortemente attratti dall’altro per gli occhi, i capelli, le labbra, l’odore , ma si tratta solamente di razionalizzazioni, poiché in realtà non sappiamo mai per quale motivo una persona sconosciuta diventi il centro dei nostri pensieri. Cos’è che fa entrare in azione Cupido?
Ovviamente parte del lavoro viene fatto dal patrimonio genetico: più un partner è “lontano” da noi, nel senso di “diverso”, più è probabile che garantisca un patrimonio genetico più eterogeneo e favorevole per la prole.
Subentrano poi gli organi di senso come per esempio l’olfatto, il più antico ed anche il più potente ( partendo dall’azione “sessuale” dei feromoni, per arrivare alla forza della memoria olfattiva che ci fa rivivere sensazioni del passato sentendo certi profumi ed odori); la vista ( fondamentale per la formazione delle relazioni interpersonali, poiché attraverso le espressioni del volto possiamo capire cosa accade all’altro e regolare i nostri comportamenti ); l’udito ( tonalità e timbro rivelano le intenzioni dell’interlocutore); il gusto ( durante il bacio vengono probabilmente rilasciati feromoni e altre sostanze come le endorfine che stimolano i centri del piacere) e infine il tatto ( pensiamo al potere dello sfiorarsi non intenzionale… la pelle è un involucro che protegge il nostro Io e ovviamente lo sfiorarsi ed il toccarsi assumono un significato particolare nella misura in cui quel sottile limite viene oltrepassato in modo più o meno consapevole). Ed infine il ruolo del cervello. Avreste mai creduto di “decidere” di innamorarvi? In realtà è proprio questo quello che accade.
L’amigdala (struttura cerebrale che attribuisce un significato emozionale allo stimolo) riceve informazioni dagli organi di senso e dice se quello che stiamo avvertendo “ci piace” oppure no e se è meglio fuggire o meno nel caso in cui fosse pericoloso. Da qui partono poi all’impazzata una serie di messaggi a tutti i centri del cervello “sequestrandoli” in questa reazione. Si parla infatti di un vero e proprio “sequestro neuronale” ed è un messaggio così potente da far tacere ogni altra informazione; di conseguenza pensiamo sempre all’altra persona e passiamo le nostre giornate sognando ad occhi aperti momenti da trascorrere con l’altro. Contemporaneamente avvertiamo batticuore, debolezza alle gambe, sensazioni di caldo e di freddo perché sono stati informati i centri cerebrali deputati a queste attività riflesse. Quasi contemporaneamente entra in gioco la corteccia prefrontale che risponde all’amigdala “Ti sei innamorato!”; nel tempo poi, sempre la corteccia, fornirà risposte più elaborate a domande del tipo “E’ la persona giusta?” “Ricambierà quello che provo?”. Altre connessioni poi tra amigdala e ippocampo (importante struttura cerebrale deputata alla memoria) determineranno la persona di cui ci innamoreremo, poiché si sceglie di solito qualcuno che ci fa riemergere ricordi piacevoli connessi alle primissime esperienze e impressi nell’ippocampo. Ricordo un ragazzo che si innamorava sempre di ragazze con i capelli ricci alle quali arrotolava sempre i capelli.. non a caso la mamma era riccia e da piccolo amava arrotolarle i capelli mentre prendeva il latte. In un certo senso dunque, non siamo liberi di innamorarci, per lo meno in senso biologico, poiché il patrimonio genetico, il temperamento e soprattutto le prime esperienze lasciano tracce indelebili che determineranno tutta la vita emotiva dell’individuo.
Cosa si prova quando si è innamorati?

Anzitutto si verifica uno stato mentale alterato ( tranquilli, non state impazzendo, anche se per amore di pazzie se ne fanno molte!): iniziamo ad avvertire un’incontenibile euforia, dormiamo e mangiamo di meno e nonostante ciò abbiamo una forza tale che scaleremmo l’Everest. La persona di cui ci siamo innamorati appare straordinaria, senza difetti e il mondo ci appare più bello, tutti sembrano più gentili e disponibili (in realtà è la proiezione del nostro stato interno su ciò che ci circonda, unito alle aspettative che iniziamo a nutrire). La serotonina e la dopamina ( due neurotrasmettitori legati alla promozione dello stato di benessere) sono responsabili dell’innalzamento del tono dell’umore, stimolano curiosità e ricerca del nuovo, mentre attenuano la paura verso ciò che è sconosciuto ( come per esempio la persona da cui siamo attratti).
Un’altra particolarità della condizione dell’innamoramento è legata alla comparsa di idee intrusive legate all’altro. Questi pensieri sopraggiungono indipendentemente dalla volontà della persona e, a differenza dei pensieri intrusivi tipici del disturbo ossessivo compulsivo, si tratta di idee prevalenti, non ossessive, ed inoltre sono a carattere ego sintonico, ovvero il loro manifestarsi provoca piacere nella persona. L’anticipare l’incontro, l’immaginarsi un bacio o un abbraccio e il ricordo dei momenti e dei luoghi, sono ovviamente pensieri piacevoli che, anche se occupano il pensiero per gran parte della giornata, divengono il motore propulsivo del quotidiano.
Ultima caratteristica legata all'innamoramento riguarda i comportamenti associati ad esso. Il fatto che una persona ci piace e ci attrae fa si che mettiamo in atto una serie di comportamenti volti a ridurre la distanza fisica ( telefonate, passeggiate nei luoghi dove speriamo di incontrarla) ed anche il nostro comportamento non verbale ovviamente sarà portatore dei nostri sentimenti. Chi è innamorato o comunque attratto da qualcuno tenderà a sedersi incrociando i piedi, con il palmo della mano rivolti verso l’alto; gli occhi si faranno più profondi ed intensi poiché le pupille si dilateranno e le secrezioni lacrimali aumenteranno contribuendo a rendere lo sguardo languido e luminoso. Inoltre il sorriso si farà più ampio ( in termini evoluzionistici indica l’innocuità di chi lo esibisce) e i movimenti dell’uno finiranno con il rispecchiare quelli dell’altro: inizierà una sorta di danza armoniosa in cui i due partner sincronizzeranno le loro azioni, fino ad essere sulla “stessa lunghezza d’onda”
Fin qui abbiamo visto cosa capita quando Cupido ci colpisce con le sue frecce, ma quanto dura questa fase idilliaca e come evolve?
Secondo alcuni studiosi il tempo dell’innamoramento va dai 18 mesi ai 3 anni, ovvero, evolutivamente parlando, il tempo necessario affinchè si possa mettere al mondo un bambino e gettare le basi per una famiglia. Dalla conoscenza sessuale si passa infatti all’impegno reciproco per una vita comune, con l’attenuarsi dell’ansia da separazione ed il consolidarsi dell’attaccamento e dell’amore. L’innamoramento lascia così spazio all’amore sia per motivazioni di carattere biologico ( il nostro organismo non può “permettersi” di restare a lungo “sequestrato”, le energie e le risorse devono essere impiegate nel quotidiano e nella crescita personale e la tempesta biochimica scompare) che emotivo: l’attaccamento si è consolidato e sappiamo che l’altro c’è; dobbiamo solo far attenzione a non restare intrappolati nel tranello della routine.
La natura dell’amore è quindi presto svelata: un mix di cuore e cervello, di biologia ed esperienze che rendono questo universo unico come è unico l’individuo che lo esplora, in un connubio che invece troppo spesso vede prevalere l’una o l’altra parte, quando invece già Joseph Joubert, aveva tracciato la rotta dell’amore “La ragione può avvertirci di quel che conviene evitare; solo il cuore ci dice quel che dobbiamo fare"

MAMMA DI 8 GEMELLI SPOGLIARELLISTA


LOS ANGELES - Spogliarellista per salvarsi dalla bancarotta (e dallo sfratto esecutivo). Nadya Suleman la donna-record che partorì 8 gemelli, sta rischiando di diventare una clochard e, con tutta probabilità, di vedersi togliere l'affido dei sui 14 figli dopo la dichiarazione di fallimento e il rifiuto del tribunale di assegnarle un commissario per curare la liquidazione dei suoi creditori. In seguito al "no" del giudice, questi hanno infatti ottenuto l'immediata messa all'asta della casa di La Habra, in California, dove la donna vive con i bambini.
Sembra però che la Suleman, causa del suo mal per via di un tenore di vita molto al di sopra delle possibilità (ha speso parecchio anche in chirurgia plastica, per somigliare al suo mito, Angelina Jolie), abbia trovato una soluzione a modo suo. Pare infatti che abbia appena firmato un contratto con il T's Lounge, un locale di Palm Beach in Florida, dove si esibirà in uno strip tease due volte al giorno. La Octomom, che ha recentemente girato anche un film porno e posato nuda per la rivista Closer, non concederà però agli avventori né il nudo integrale, né la lap dance nelle salette privé.

"LA CAMORRA SAPEVA DELL'11 SETTEMBRE".

NAPOLI - Un filo rosso unirebbe l'attentato dell'11 settembre 2001 a New York alla camorra. Secondo quanto riferisce un pentito, Biagio di Lanno, ex affiliato alla cosca dei Polverino, la malavita campana era a conoscenza in anticipo dei progetti di Al Qaeda. Di Lanno, nel verbale reso ai magistrati, cita come fonte un corriere della droga marocchina (i Polverino si sono "specializzati" negli anni nel traffico internazionale di hashish). Anticipazioni sarebbero state fatte alla camorra, sempre secondo il contenuto del verbale di interrogatorio, anche delle bombe dell'11 marzo 2004 nella stazione della metropolitana di Madrid. Alcuni camorristi, inoltre, si sarebbero vantati - secondo quanto riporta Il Mattino - di aver ospitato nei propri covi napoletani protagonisti del doppio attentato terroristico.

ATTENDIBILE. Sembra pura fantasia, se non fosse che il collaboratore di giustizia viene ritenuto attendibile dal pool anticamorra che in questi mesi ha smantellato il clan che fa capo a Giuseppe Polverino, boss arrestato qualche mese fa in Spagna dopo una lunga latitanza. Ma andiamo con ordine, a partire dalla storia di Rachid, il cui volto viene mostrato al pentito in una fotografia: «Lo conosco - spiega - è un grossista di hashish, era uno di noi». È qui che il collaboratore di giustizia si sofferma su un pranzo che si sarebbe svolto nell’estate dello stesso anno dell’assalto alle Twin Towers: «Rachid venne a pranzo a casa di Sabatino Cerullo, al quale partecipai io e Angelo D’Alterio ed un altro marocchino che accompagnava Rachid».

KAMIKAZE. Sulla identità del secondo marocchino, il pentito non ha dubbi: è uno dei kamikaze impegnati nella strage del 2001, tanto da essere additato come uno di «quelli che si va ad uccidere». Ma ecco come la camorra avrebbe conosciuto l’esistenza dell’attacco alle torri di Manhattan: Rachid ricevette una telefonata da un altro suo sodale, con cui dialogava in spagnolo. Al termine di questa telefonata, Rachid parlò con Angelo D’Alterio, dicendogli che sarebbe accaduto qualcosa utilizzando degli aerei; per ”qualcosa” si intendeva un attentato e aggiunse anche che sarebbe accaduto qualcosa sui treni metropolitani in Spagna. Sul momento rimasi molto interdetto, perché era un argomento molto diverso da quelli ordinariamente oggetto delle nostre conversazioni.

MADRID. Quella telefonata ha invece assunto ben altro valore quando sono avvenuti gli attentati alle torri gemelle a New York e alla metropolitana di Madrid. Qui la memoria si fa meno lineare, dal momento che tra New York e Madrid passano tre anni, anche se sembra vivido il ricordo sulle sensazioni provocate in seno al clan: «Ricordo che Sabatino Cerulo, proprio all’indomani di questi terribili attentati, si vantava di aver ospitato presso la sua abitazione una persona che aveva avuto a che fare con coloro che avevano commesso l’attentato».

TELEFONATE. Insomma, telefonate e conversazioni in spagnolo, commenti in napoletano, tutto pochi mesi prima dell’attentato che ha cambiato la recente storia dell’Occidente, evidentemente all’insaputa - ammesso che sia vero il racconto del pentito - delle attività di intelligence delle polizie di mezzo mondo. Poi, il pentito aggiunge anche particolari su un possibile «fratello» di Rachid deciso a trasformarsi in martire della causa jadista: «Angelo D’Alterio, che aveva un rapporto molto stretto con Rachid, spesso nelle sue conversazioni con Sabatino Cerullo commentava, all’indomani del pranzo e della telefonata fatta in spagnolo da Rachid, in questo modo: ”Hai capito, il fratello di questo (ovvero di Rachid) si va ad uccidere!”».

INDAGINI. L'inchiesta è condotta dai pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio, decisivi gli accertamenti dei carabinieri del comando provinciale di Napoli guidato dal colonnello Marco Minicucci, dal reparto e dal nucleo investigativo rispettivamente guidati da Giancarlo Scafuri e Lorenzo D’Aloja. Seguono particolari sul passaggio nel napoletano di Rachid, sulla abitudine dei marocchini di chiamarsi «fratelli», un po’ come il «frate’» usato dai napoletani, sulla «bella stagione» trascorsa dai due potenziali terroristi in scooter per le masserie del Napoletano sotto la copertura della camorra. Metti un pranzo con gente informata dei piani stragisti, «uno di noi» assieme al «fratello» che aveva deciso di uccidersi, quella storia di aerei e metro saltate in aria: storie che entrano in un fascicolo della Dda di Napoli.

IGNORA IL SOTTOPASSO E ATTRAVERSA I BINARI : 17 ENNE UCCISA DAL TRENO



SAVONA - "E' stato un incidente, solo un incidente, non abbiamo fatto nessuna bravata". E' sotto choc Daniel Rosi, ascoltato a lungo dalla Polfer di Savona e dai carabinieri per cercare di ricostruire la dinamica della tragedia avvenuta alla stazione di Ceriale. Un ragazzo di 17 anni, Samuel Bovolenta, originario proprio di Ceriale, è morto sabato notte travolto da un treno proveniente da Nizza. L'incidente è avvenuto intorno alle 22. Il ragazzo era assieme ad alcuni coetanei nei pressi della stazione ferroviaria di Ceriale: hanno deciso di evitare il sottopassaggio e attraversare i binari per raggiungere il lungomare proprio mentre arrivava il convoglio "Russian Railways": gli amici sono riusciti a superare i binari, mentre Bovolenta è stavo investito e ucciso sul colpo. Inizialmente si era  ipotizzato che i ragazzi stessero compiendo una prova di coraggio attendendo l'arrivo del treno sistemandosi sui binari. Ipotesi questa poi smentita dagli stessi amici..