Naia, ragazza di 15 anni è l'antenata dei nativi americani.

È stata chiamata Naia, è vissuta tra 12 mila e 13 mila anni fa in quello che è oggi il Messico. Il suo scheletro, completo e ben conservato, è il più antico mai rinvenuto nelle Americhe. È stata chiamata Naia, è vissuta tra 12 mila e 13 mila anni fa in quello che è oggi il Messico. Il suo scheletro, completo e ben conservato, è il più antico mai rinvenuto nelle Americhe.
In una grotta della penisola messicana è stata rinvenuto lo scheletro di Naia, ovvero il più antico resto umano delle Americhe. Secondo i ricercatori della Società di paleoscienze applicate dello Stato di Washington, Naia ha tra i 15 ed i 16 anni ed è vissuta 12 mila e 13 mila anni fa.

La scoperta stessa è degna di un film di Indiana Jones. Lo scheletro, infatti, è stato rinvenuto da un gruppo di speleologi subacquei che stavano esplorando la più grande rete di fiumi sotterranei del mondo nello Stato messicano di Quintana Roo. Presso la città di Tulum, hanno trovato una grotta allagata a 40 metri sotto il livello del mare che si apriva al termine di un tunnel invaso dalle acque lungo 1.200 metri. Nel fondo della grotta hanno trovato i resti fossili di 26 specie di mammiferi, tra i quali quelli di tigri dai denti a sciabola, puma, linci e di un gonfoterio, un parente estinto degli elefanti. Tra questi, anche quelli di uno scheletro umano. «È stato uno choc quando ho visto il cranio intatto, con i denti e le orbite nere degli occhi», ha detto Alberto Nava, uno degli speleologi che hanno chiamato il posto Hoyo Negro (Buco nero).
Secondo gli studiosi, la ragazza di 15-16 anni una volta entrata nella grotta è forse caduta e morta sul colpo, come gli animali, forse dopo essere venuta a cercare acqua. All’epoca, infatti, il posto non era sommerso in quanto il livello del mare si trovava 120 metri più in basso. I ricercatori hanno utilizzato il sistema di datazione al radiocarbonio applicato allo smalto dei denti e sui depositi minerali delle ossa e hanno dedotto che lo scheletro risale al tardo periodo paleoamericano tra 12 e 13 mila anni fa. Attraverso l’analisi del cranio i ricercatori hanno poi visto che la ragazza possedeva l’aspetto dei nativi americani e per confermare questa somiglianza è stato estratto il Dna dai suoi molari. L’analisi ha mostrato caratteristiche comuni ai moderni nativi americani.

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