Vivisezione, blitz della Forestale

L'operazione dopo le denunce animaliste contro l'allevamento di beagle destinati alla vivisezione
Sequestrati cani sia cuccioli sia adulti e l'intera struttura su una superficie di 5 ettari a Montichiari

Il Corpo forestale dello Stato sta eseguendo il sequestro di Green Hill, l'azienda situata a Montichiari, in provincia di Brescis, che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica presso il tribunale ordinario di Brescia, partecipano 30 forestali appartenenti ai comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al nucleo investigativo per i reati in danno agli animali. Agenti della Digos stanno sentendo come persone informate sui fatti i dipendenti: la polizia di Stato sta infatti acquisendo le informazione necessarie sulle condizioni di allevamento dei cani
L'operazione sta portando al sequestro di esemplari di razza beagle, sia cuccioli sia adulti, e dell'intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari. Fra i reati contestati c'è anche quello quello di maltrattamento di animali: tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati. I rappresentanti della Green Hill sono stati nominati custodi giudiziari assieme al sindaco della cittadina lombarda e alla locale Asl: avranno l'obbligo di cura e alimentazione degli animali. "Per il bene dei 2.500 cani dell'allevamento chiediamo che almeno la custodia giudiziaria dei beagle non venga affidata all'azienda e neppure a una delle tante realtà improvvisate
che sono nate negli ultimi mesi", è l'appello che arriva dal Coordinamento fermare Green Hill. Intanto a Montichiari stanno arrivando alla spicciolata numerosi attivisti e simpatizzanti della causa anti Green Hill.

La Asl: 50 cani lasciati morire in un mese Montichiari, migliaia contro Green Hill Milano, protesta in piazza Mercanti Blitz a Green Hill, liberati 20 beagle
Sulla vicenda intervengono Lega antivivisezione e Legambiente auspicando che gli accertamenti facciano luce sulle reali condizioni cui versano gli animali e chiedendo che il Senato approvi la legge che vieta l'allevamento di animali per la sperimentazione. "Grazie agli atti presentati dalle due associazioni è stata finalmente riaperta l'inchiesta giudiziaria sulle modalità di detenzione degli animali nella megastruttura. - ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della Lav - Ci auguriamo che gli accertamenti in corso, disposti dalla Procura, possano fare luce definitivamente sulle reali condizioni di vita degli animali rinchiusi nei padiglioni della struttura, in attesa della spedizione verso gli acquirenti, e sull'impossibilità di Green Hill di garantire il rispetto delle necessità fisiche e comportamentali dei cani, visti i numeri enormi di cui si parla".

"In questi mesi - spiegano le due associazioni - è all'esame del Senato la norma, già approvata dalla Camera dei deputati, che vieterebbe l'allevamento di cani, gatti e primati non umani per la sperimentazione, imporrebbe l'obbligo di anestesia e analgesia per i test e, vietando le esercitazioni belliche e didattiche con animali, sosterrebbe concretamente il ricorso ai metodi sostituivi della vivisezione. Alla luce di questi sviluppi giudiziari rivolgiamo un nuovo appello ai senatori affinchè l'articolo 14 della legge comunitaria sia finalmente approvato e possa essere di incentivo per la ricerca pulita, scientifica ed eticamente accettabile".

Nessun commento: