la famiglia austriaca che vive completamente senza plastica

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Durante una vacanza in Croazia, l’austriaca Sandra Krautwaschl è rimasta colpita da quanto spesso i suoi tre figli le hanno chiesto da dove venisse “tutta quella spazzatura che c’è nel mare”.
Da lì è nata la sua personalissima crociata per una vita senza prodotti in plastica o confezionati dentro alla plastica. Una decisione meno facile di quel che si può pensare a prima vista: niente plastica vuol dire non solo niente sacchetti, ma anche niente computer, niente cellulare (e molto altro, dato che i materiali plastici sono utilizzati nei settori più disparati). Anche un semplice spazzolino da denti, senza plastica può essere una sfida.
La donna ha avviato una campagna di sensibilizzazione per fare capire che la plastica è prodotta a partire dal petrolio e che servono centinaia di anni perché si deteriori nell’ambiente.
Per quanto la sua opera di sensibilizzazione sia unanimemente apprezzata, gli esperti mettono in guardia dalle idee semplicistiche: per valutare l’impatto ambientale di un prodotto serve guardare a tutto il “ciclo di vita” e non solo ai materiali di cui è composto. Ad esempio, sarebbe sciocco pensare che le lampadine tradizionali siano meglio di quelle a basso consumo perché le prime “non contengono plastica”, dato che il minor consumo delle seconde ampiamente compensa gli aspetti negativi.
Il problema, sottolineano gli esperti di questioni ambientali, è l’efficienza nell’uso delle risorse energetiche e naturali: il grosso problema della plastica è che non viene recuperata e riciclata come si dovrebbe, ma spesso addirittura gettata nei campi o in acqua (dove però non si degrada). Come sottolinea qualche esperto: è un problema di cultura, prima che di materiali.

Giornalista irlandese non si depila per 18 mesi, “per sfidare i tabù sociali”


La società moderna pretende il rispetto di canoni estetici rigorosi, ed in particolare se si parla del rapporto tra donne e peli. La giornalista ventottenne irlandese Emer O’Toole ha deciso di sfidare in modo drastico questa convenzione sociale, smettendo di depilarsi per 18 mesi.
La O’Toole ammette di averci messo un po’ di tempo per abituarsi alla nuova immagine di sé, ma ha spiegato che l’idea le è venuta quando si è resa conto di avere iniziato a depilarsi a 14 anni, e non perché lo considerasse piacevole o perché così si considerasse più bella, ma solo perché “era quello che ci si aspettava da lei”.
Emer aggiunge anche che è vero che più di qualcuno che la nota ha una reazione non esattamente entusiasta ma sottolinea come secondo lei le donne non debbano basare la fiducia in loro stesse solo su un bell’aspetto fisico, dato che questo tende ad appassire, e spesso “a non esserci nemmeno la mattina, appena svegliate”.

I caccia bombardieri dello spreco...(video)




Documentare tutti gli scandalosi numeri dei cacciabombardieri F-35 che l'Italia vuole acquistare. È questo l'obiettivo del video con infografica realizzato da Science for Peace, un progetto che si pone l'obiettivo di diffondere la cultura di pace nella società civile e nel mondo della scuola e ridurre gli ordigni nucleari e le spese militari a favore di maggiori investimenti alla ricerca e allo sviluppo. Science for Peace sostiene, infatti,la campagna Taglia le ali alle armi , lanciata da Sbilanciamoci! e da Rete Italiana per il Disarmo per fare pressione sul Governo italiano affinché rinunci all'acquisto dei cacciabombardieri F-35 Joint Strike Fighter. "La ripresa economica e sociale da costruire nel nostro paese e in tutta Europa. L'uscita dalla crisi e la costruzione di una prospettiva positiva di futuro, soprattutto per le nuove generazioni. Sono queste le sfide inderogabili dei prossimi mesi, e per raggiungerle occorre avere delle risorse forti e delle energie importanti", spiega in una nota Francesco Vignarca, Coordinatore nazionale Rete Italiana per il Disarmo. Per questo è impensabile impiegare fondi e sforzi nelle direzioni sbagliate, come denuncia la campagna "Taglia le ali alle armi", che chiede di diminuire le spese militari italiane, impegnando gli ingenti fondi ad esse destinate, più di 1700 miliardi di dollari in un solo anno nel mondo, per risolvere invece le problematiche economiche e per dare nuova spinta a reali percorsi di pace. Recentemente lo stesso Segretario Generale ONU Ban Ki-Moon ha ricordato come il totale delle spese militari mondiali arrivi quasi a raddoppiare il bilancio annuale delle Nazioni Unite. In particolare, al centro dell'azione di campagna c'è il programma aereonautico Joint Strike Fighter, il programma più costoso della storia con i suoi oltre 400 miliardi di dollari complessivi per i cacciabombardieri F-35. Anche l'Italia ha aderito e questo ci potrebbe costare almeno 10 miliardi di euro, considerando solo il prezzo d'acquisto. Il costo di mantenimento di ogni aereo, poi, è di almeno 10 milioni di euro. Con la stessa cifra, spiega il video, si potrebbe, ad esempio, fornire un'indennità annuale di disoccupazione a oltre 17mila precari, finanziare 5 anni di lavoro per 90 mila ricercatori, produrre energia da fotovoltaico pari al fabbisogno di 13 mila famiglie per 30 anni. Acquistare questi aerei è davvero una priorità? Per fortuna, il folle acquisto può ancora essere bloccato: "il nostro paese non ha sottoscritto i contratti per questi nuovi aerei e c'è quindi la possibilità di usare diversamente questi soldi pubblici: sarebbe un primo ed importante passo, da accompagnare poi con molti altri, per un cambio radicale di prospettiva", avverte Vignarca, ricordando come "quasi 80mila persone, 650 associazioni e più di 70 Enti Locali hanno già fatto sentire la propria voce, in quest'ottica, contro i cacciabombardieri F-35. C'è spazio per lavorare ancora insieme, e usare le risorse comuni di tutti noi per obiettivi più utili e sensati".






Mise la figlia a giocare con i gorilla: ecco il video


Tansy Aspinall aveva solo 18 mesi quando nel 1990 il padre la introdusse all'interno di un gruppo di gorilla ospitati all'Howletts Wild Animal Park nel Kent, con cui la bambina giocò a lungo. Ora, dopo tanti anni, il video di quell'incontro, realizzato in un recinto ricoperto di fieno, è stato messo in rete, pubblicato su youtube, perché Tansy Aspinall, che nel frattempo è diventata una giovane donna di ventidue anni, è la figlia di Damian Aspinall, presidente dell' "Aspinall Fundation", che si occupa di riportare in libertà i gorilla tenuti prigionieri negli zoo.

"Spero che le persone, vedendo queste immagini, si interessino per il lavoro che stiamo facendo con la nostra Fondazione e aiutino i gorilla allo stato selvatico", spiega Aspinall. Ma gran parte dell'attenzione che circonda il video girato 20 anni fa non riguarda tanto la vita e i problemi dei gorilla, ma la questione della sicurezza di una bambina che è stata messa a rischio dal proprio padre. Insomma, per molti, papà Damian non avrebbe mai dovuto lasciare che la piccola giocasse con i pericolosi e forzuti primati.

Su Aspinall, infatti, stano piovendo da ogni dove le accuse di essere stato un genitore irresponsabile: "è stato un miracolo che la bimba sia sopravvissuta" scrive un utente, mentre un altro paragona questo gesto allo scandalo di Michael Jackson che aveva mostrato suo figlio ai giornalisti sporgendolo attraverso la finestra. Eppure, il testo introduttivo del video sarebbe abbastanza chiaro: "Damian Aspinall mostra la sua completa fiducia nei più stretti cugini dell'uomo quando introduce sua figlia Tansy di18 mesi in un gruppo di gorilla in pericolo di estinzione. La Fondazione Aspinall ha bisogno di aiuto per finanziare il processo di reintroduzione dei gorilla nel loro habitat naturale in natura".

A dar ragione al padre, supportando la sua causa, è però la stessa Tansy che, intervistata da Good Morning America  , racconta di non aver mai avuto paura dei gorilla: "non mi ricordo in particolare quel video, ma sicuramente ricordo che stavo spesso con gli animali e adoravo averli introno. Era come giocare con un altro fratello o una sorella, sul serio". Tansy li conosceva bene, era cresciuta con loro ed erano suoi amici.

Suo padre, dal canto suo, spiega ai detrattori perché l'incontro non fosse poi così pericoloso come può sembrare: "quando cresci con i gorilla fai parte della loro famiglia, sei uno di loro e non è per niente rischioso". Qualcuno, certamente, potrà non essere d'accordo, ma, a guardare il video, l'empatia che traspare da quel giocoso gruppo misto di primati lascia davvero a bocca aperta.














Mise la figlia a giocare con i gorilla: ecco il video


Tansy Aspinall aveva solo 18 mesi quando nel 1990 il padre la introdusse all'interno di un gruppo di gorilla ospitati all'Howletts Wild Animal Park nel Kent, con cui la bambina giocò a lungo. Ora, dopo tanti anni, il video di quell'incontro, realizzato in un recinto ricoperto di fieno, è stato messo in rete, pubblicato su youtube, perché Tansy Aspinall, che nel frattempo è diventata una giovane donna di ventidue anni, è la figlia di Damian Aspinall, presidente dell' "Aspinall Fundation", che si occupa di riportare in libertà i gorilla tenuti prigionieri negli zoo.



"Spero che le persone, vedendo queste immagini, si interessino per il lavoro che stiamo facendo con la nostra Fondazione e aiutino i gorilla allo stato selvatico", spiega Aspinall. Ma gran parte dell'attenzione che circonda il video girato 20 anni fa non riguarda tanto la vita e i problemi dei gorilla, ma la questione della sicurezza di una bambina che è stata messa a rischio dal proprio padre. Insomma, per molti, papà Damian non avrebbe mai dovuto lasciare che la piccola giocasse con i pericolosi e forzuti primati.

Su Aspinall, infatti, stano piovendo da ogni dove le accuse di essere stato un genitore irresponsabile: "è stato un miracolo che la bimba sia sopravvissuta" scrive un utente, mentre un altro paragona questo gesto allo scandalo di Michael Jackson che aveva mostrato suo figlio ai giornalisti sporgendolo attraverso la finestra. Eppure, il testo introduttivo del video sarebbe abbastanza chiaro: "Damian Aspinall mostra la sua completa fiducia nei più stretti cugini dell'uomo quando introduce sua figlia Tansy di18 mesi in un gruppo di gorilla in pericolo di estinzione. La Fondazione Aspinall ha bisogno di aiuto per finanziare il processo di reintroduzione dei gorilla nel loro habitat naturale in natura".

A dar ragione al padre, supportando la sua causa, è però la stessa Tansy che, intervistata da Good Morning America  , racconta di non aver mai avuto paura dei gorilla: "non mi ricordo in particolare quel video, ma sicuramente ricordo che stavo spesso con gli animali e adoravo averli introno. Era come giocare con un altro fratello o una sorella, sul serio". Tansy li conosceva bene, era cresciuta con loro ed erano suoi amici.

Suo padre, dal canto suo, spiega ai detrattori perché l'incontro non fosse poi così pericoloso come può sembrare: "quando cresci con i gorilla fai parte della loro famiglia, sei uno di loro e non è per niente rischioso". Qualcuno, certamente, potrà non essere d'accordo, ma, a guardare il video, l'empatia che traspare da quel giocoso gruppo misto di primati lascia davvero a bocca aperta.













TROVATO IN AMERICA LO SCHELETRO DI UN UOMO CHE HA LE SEMBIANZE DI UN ALIENO

TROVATO IN AMERICA LO SCHELETRO DI UN UOMO CHE HA LE SEMBIANZE DI UN ALIENO

E’ proprio così, pochi giorni fa è stato trovato il corpo senza vita di un uomo che aveva le sembianze di un alieno.
Si sta studiando sull’accaduto e sembra che sul corpo dell’uomo deceduto siano state trovate impronte digitali di qualche estraneo; in oltre sul corpo ci sono tracce di un liquido verde che non è stato ancora riconosciuto.

Giornata degli Animali 2012, festeggiala aiutando i trovatelli dell'ENPA il 6 e 7 ottobre

Giornata degli Animali 2012, o meglio ben due giornate, il 6 e 7 ottobre prossimo per celebrare i nostri amici a quattro zampe ricordandoci dei cani e dei gatti meno fortunati. L’iniziativa, promossa dall’ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali, si svolge nel fine settimana più vicino alla ricorrenza di San Francesco, il santo che fu più amato e amante degli animali e meglio ne interpretò i sentimenti ed il linguaggio spirituale.
Non a caso l’iniziativa darà quest’anno spazio agli animali più poveri e bisognosi di cure ed attenzione. L’ENPA sarà infatti presente in ben 200 piazze, in tutta Italia, qui l’elenco, per raccogliere fondi a sostegno degli oltre 20 mila trovatelli che vengono ospitati ed accuditi nei rifugi ENPA, grazie al tempo ed alla dedizione di centinaia di volontari.

Come illustra la stessa associazione ci sono diversi modi per aiutare i trovatelli anche a distanza:
La raccolta fondi di quest’anno ambisce a dare “una nuova casa” agli animali meno fortunati: l’obiettivo è di raccogliere fondi per acquistare nuove cucce per gli oltre 20.000 trovatelli che ogni anno vengono accuditi dai nostri straordinari, instancabili volontari. Un riparo nuovo, caldo, accogliente che possa proteggerli dal rigido inverno e ripararli adeguatamente dalle torride estati. Se anche tu desideri schierarti al nostro fianco per trasformare un sogno in realtà, invia il tuo contributo utilizzando il codice Iban IT 39 S 08530 46040 000430 101775 BANCA D’ALBA indicando nella causale GDA 2012 oppure utilizza la carta di credito.
Qui trovate tutte le indicazioni per offrire il vostro piccolo grande contributo. Molto incisiva la campagna ENPA di quest’anno (foto in calce al post), che rilancia il progetto 2010, e realizzata gratuitamente grazie al supporto dell’agenzia Lowe Pirella Fronzoni. Il 6 ed il 7 ottobre dunque tutti in piazza per la Giornata degli Animali 2012 con i nostri amici cani per aiutare anche quelli che non hanno ancora una casa.

Fonte:petsblog.it