IL WI-FI FAREBBE INGRASSARE I BAMBINI


Il Wi-fi e le onde dei forni a microonde sono dannosi per la salute dei bambini. Lo afferma il Codacons che, in base ai risultati di uno studio, ha chiesto di fermare la corsa alle installazioni di reti wi-fi nei luoghi pubblici, per ridurre il rischio obesità causato dalle onde elettromagnetiche. In realtà, al momento l’allarme non è stato ancora del tutto confermato, ma l’associazione dei consumatori ha già richiesto azioni preventive nei confronti dei possibili effetti nocivi del wireless.
Il Codacons, dopo la richiesta di risarcimento per ‘danni da smog’ ai Comuni più inquinati, chiede di arginare la crescente ondata di installazioni di punti Wi-fi nei luoghi pubblici delle città italiane, in attesa del parere scientifico in merito alla ricerca sugli effetti delle onde elettromagnetiche sull’obesità infantile. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, infatti, l’esposizione a campi magnetici relativamente forti, come quelli generati dai forni a microonde o dai dispositivi Wi-Fi, aumentano il rischio di obesità nei bambini. Secondo lo studio, vi sarebbe una percentuale di crescita del 50% dei bambini obesi per le mamme che hanno avuto una esposizione media e dell’84% in caso di esposizione alta. Per il Codacons questo studio dimostra che i campi elettromagnetici hanno comunque degli effetti negativi sull’uomo ed in particolare sul nascituro.
Visti i dati della ricerca sull'obesità, il Codacons chiede che asili, scuole, parchi, ospedali e biblioteche vengano protetti dai raggi elettromagnetici.

UNA APP PER IPHONE RICONOSCERA' IL VERO BIO

A dirci se quello che stiamo mangiando è davvero cibo bio sarà il nostro iPhone. Un sensore sempre a portata di mano per testare se il cibo che stiamo ingerendo e' davvero biologico o meno. E' una delle funzioni di un kit di periferiche di nuova concezione per l'iPhone che potrebbe vedere la luce entro quest'anno.
La sonda che riconosce il cibo biologico fa parte di una suite al momento in fase di prototipo. La suite 'Lapka' comprende quattro mini periferiche di design, di legno e plastica bianca, che si collegano al 'melafonino' con un cavetto simile a quello delle cuffie e che assomigliano a versioni stilizzate degli iPod Shuffle di prima generazione.
Quattro sensori per quattro funzioni, che comprende quella per riconoscere il cibo biologico, spiega il direttore creativo del progetto Vadik Marmeladov al sito 'Fastcodesign.com', per avere un vero e proprio ''monitor ambientale personale''.

Uno dei quattro sensori consiste in particolare in una sonda d'acciaio in grado di verificare nei cibi la concentrazione di nitrati, sostanze frequentemente utilizzate nei fertilizzanti chimici. L'applicazione ad hoc che lavora in simbiosi con la periferica sarebbe poi in grado di dire all'utente se la concentrazione riscontrata e' ''accettabile'' o meno.
Gli altri tre sensori misurano invece temperatura e umidita' ambientale, radiazioni e frequenze elettromagnetiche. Il kit, si legge sul sito web, dovrebbe essere disponibile a dicembre per un poco piu' di 200 

UN'URNA PER DIVENTARE ALBERI DOPO LA MORTE


Un modo creativo per lasciare un buon ricordo di sé? Lo ha trovato un giovane designer spagnolo, Martin Azua, inventando un’insolita urna, nella quale assieme alle ceneri del defunto, vengono inseriti i semi degli alberi che in vita la persona ha amato di più.  
A guardarlo sembra un classico bicchiere in cartone, di quelli molto in uso nelle catene di fast food internazionali.
Ma stavolta invece che contenere del thè caldo, del caffè o della cola, qualcuno ha pensato bene di farne l’eco-involucro ideale per l’ultimo viaggio. Fatta di fibre di cocco, cellulosa e torba, l’urna bio risponde essenzialmente ad un’idea del suo inventore che ha dichiarato di preferire un proseguimento della sua vita sotto un albero piuttosto che sotto una lapide.
 l’idea colpisce sia per il romanticismo a cui Martin Azua ha legato il suo “bicchiere”, sia per il fatto che si tratta di una soluzione ecologica. in fondo, come afferma lo stesso inventore, è il miglior modo per rendere puliti al 100% i cosiddetti “dirty business” dei funerali.