Larve carnivore nell'orecchio, salvata dai medici (video)

 Sembra un film dell’orrore, ma con un tasso di paura sicuramente superiore, quello che si è trovata a vivere una 27enne inglese al ritorno da una vacanza in Perù. Rochelle Harris ha rischiato una meningite e una paralisi facciale. E solo l’intervento chirurgico dei medici dell’ospedale della sua città, Derby, le hanno evitato un triste destino.
Il motivo? La presenza nel suo orecchio di otto larve carnivore, capaci di scavare nei tessuti auricolari un 'cunicolo' di 12 millimetri. Per fortuna sono state bloccate prima di arrivare al cervello della giovane. Rochelle, infatti, avvertiva ormai un costante mal di testa, dolore al viso, e un ronzio nell’orecchio. A convincerla a rivolgersi ai medici, però, è stata la fuoriuscita di un fluido dal canale uditivo. A quel punto, dopo aver provato con l’olio di oliva, ci è voluta una vera e propria operazione per estrarre gli insetti. E dire che il tutto è iniziato quando, durante la vacanza in Sud America con il fidanzato James, la ragazza inglese si è ritrovata in uno sciame di mosche. Una le è entrata nell’orecchio ed evidentemente, anche se morta, ha lasciato pericolosi eredi.
Non è la prima volta che animali di piccole dimensioni rischiano di provocare immensi danni. Sebbene, infatti, nell’immaginario popolare siano i leoni e gli squali i più pericolosi per l’uomo, ai primi tre posti tra gli esseri che sferrano più attacchi alle persone ci sono la zanzara, i serpenti e lo scorpione. Insieme sono responsabili di decine di migliaia di morti ogni anno in tutto il mondo. Proprio a causa di uno scorpione, circa tre anni fa, si è sfiorata una tragedia a Mogliano, in provincia di Treviso. Una giovane albanese di 27 anni, infatti, dopo aver passato le vacanze estive nella sua terra natale, ha trovato una brutta sorpresa in valigia. Due scorpioni erano gli sgraditi ospiti. La puntura le ha provocato un forte dolore e un irrigidimento muscolare. Un antidoto le ha salvato la vita. Poteva andare peggio anche ai clienti di una pizzeria in piazza dei Signori a Treviso che, pochi giorni fa, si sono ritrovati in mezzo a uno sciame d’api. L’intervento di un apicoltore ha evitato guai peggiori.
La lista degli insospettabili animali killer è più lunga di quanto si possa pensare. Ha ucciso centinaia di persone negli ultimi 20 anni, ad esempio, il cosiddetto bruco assassino. Capace di mimetizzarsi nel suo habitat naturale, presente soprattutto in Brasile, possiede un veleno in grado di attaccare le cellule delle proteine, causare perdite di sangue e impedire loro di coagulare. Il risultato è un’emorragia che può essere anche mortale. Secondo gli scienziati, però, per provocare danni gravi l’apparente innocuo bruco dovrebbe pungere dalle 20 alle 100 volte. La salvezza, a volte, è racchiusa in un numero.
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