Violenza contro le donne: E perché le donne fanno così fatica a denuncia e a scappare da simili situazioni?


Per trovare il coraggio di denunciare, la donna deve ritrovare il valore di essere DONNA, la dignità del proprio sentimento femminile, del suo potere di “dare vita” a un figlio come a se stessa.
 Questa scoperta è quella linfa che riesce a sconfiggere la fatica e fa trovare l'energia per sollevare la testa e guardare con fiducia il proprio futuro.
 Si parla sempre più spesso della violenza sulle donne, nella maggior parte dei casi perpetrata tra le mura domestiche e da familiari, cercando di incoraggiarle a denunciare tali situazioni.
 Pubblicità, volantini, servizi telefonici: sono alcuni degli strumenti utilizzati per sostenere le donne ad intraprendere tale percorso, ma i dati ci raccontano, ad esempio, che delle telefonate al Telefono Rosa, già un numero ristretto rispetto alle situazioni esistenti, solo una minima parte si trasforma in denuncia e inizio di una nuova vita lontana da compagni violenti.

Come è possibile per una donna riuscire ad arrivare a prendere il coraggio di utilizzare queste indicazioni e denunciare?
E perché le donne fanno così fatica a denuncia e a scappare da simili situazioni?
È proprio nella parola fatica che troviamo una prima risposta: fatica ad andare avanti quando si è persa la speranza, fatica a ricucirsi una vita quando ci si sente incapaci, fatica a risvegliare la propria autostima quando gesti, parole e pensieri la schiacciano.

Speranza e autostima sono fattori trasversali a culture, capacità economiche e intellettuali e vanno alimentati, nutriti, abbeverati.
 Nei casi in cui lo stalking si ripete nonostante i richiami della questura, non resta che denunciare il persecutore, per avviare eventuali misure come gli arresti domiciliari o il carcere, o un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
 Le strade che si possono seguire sono due:
Denunciare direttamente lo stalker alla polizia
Rivolgersi a un avvocato perché avvii le procedure di denuncia.
 Per chi ha difficoltà economiche che impediscono le spese legali necessarie, esiste la possibilità di richiedere assistenza legale gratuita, riservata a chi ha un reddito annuo inferiore a 10.628,16 €, inoltrando una semplice domanda agli uffici del Tribunale.
 Quando il reddito annuo supera questa cifra è comunque possibile contattare associazioni come SOS Stalking, che si occupano di dare assistenza a titolo gratuito.
 Denunciare il proprio stalker non è solo uno strumento per punire il proprio persecutore, ma un modo per avviarlo a un percorso dirieducazione civile, che metta un freno a comportamenti pericolosi.
 Il progetto "Rete Nazionale Antiviolenza a sostegno delle donne vittime di violenza".
 Mediante un numero telefonico di pubblica utilità 1522, un team di esperti aiuta le vittime ad uscire da questi BASTARDI che abusano delle donne.

Il servizio, multilingue ed attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno, fornisce una prima risposta alle vittime e sostiene, altresì, l'emersione della domanda di aiuto, consentendo alle stesse un graduale avvicinamento ai servizi con l'assoluta garanzia dell'anonimato.

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