I NUOVI POVERI

 L'intervento di Claudia Zafferri: “I nuovi poveri sono persone sempre più vicine a noi. Con la loro ciotolina, nascosti per non far trapelare la loro vergogna chiedono l'elemosina per le vie della città nell'indifferenza di molti passanti. Ho pensato ai nostri politici, alle loro auto blu, alle loro sfarzose cene e ricevimenti, ai loro stipendi miliardari rubati”.

 
Non so cosa mi spinge a scrivere questa lettera, forse il bisogno e la speranza che qualcuno ascolti e che si vergogni.
Da molto tempo, attraversando la città, vedo persone chiedere l'elemosina, ma da qualche tempo mi sono accorta che questo universo dimenticato, appartiene sempre di più a persone molto vicine a noi, spesso troviamo persone reggiane, persone rimaste sole e abbandonate da tutte le istituzioni e da tutti i cittadini.
Oggi mi sono fermata a parlare con loro,con una nota di amarezza nel cuore, un cuore ormai ridotto in frantumi, e tanta voglia di urlare contro questo degrado, questo sfascio morale e culturale.
Due erano nostri cittadini, persone avanti con gli anni, che non chiedevano nemmeno, avevano la loro ciotolina ed erano inginocchiati, quasi nascosti per non far trapelare la loro vergogna, uno piangeva nascondendosi il volto.
Questo pianto sommesso mi ha ricordato l'innocenza di un bambino.
E la gente passava, rideva, ignorava, gente anestetizzata da questa società che ormai ci sta offrendo solo immagini di questo tipo.
Qualcuno si fermava e dava una moneta, a dire il vero erano veramente pochi, certo che la carità cristiana forse non è dono di molti.
Nessuno si è chinato davanti a loro, nessuno ha cercato di allungare la sua mano in un gesto umano, di contatto e solidarietà verso un nostro fratello.
Davanti a quel pianto silenzioso non ho potuto fare a meno di soffermarmi e parlare con loro, per ascoltare e condividere i loro problemi e ho pensato che domani potrebbe accadere a noi; a volte il passo è breve e il destino crudele, non dobbiamo sempre credere che, quelle poche cose che ci sono rimaste, non potrebbero essere spazzate via da un colpo di vento o da una manovra del governo.
Quelle persone che piangevano erano persone che, inginocchiandosi davanti alla società, avevano perso la loro dignità di esseri umani, e mi chiedo come, in una città come la nostra, si possano avere tanti casi di persone che in poco tempo hanno perso tutto.
Perdere la dignità per colpa di una società ingiusta, per colpa di governi sbagliati e sordi credo sia un crimine, il più grande crimine che chi ci governa e ci amministra sta continuando a compiere.
E in un attimo mi sono passate davanti agli occhi le immagini dei nostri politici, delle loro auto blu, delle loro sfarzose cene e ricevimenti, dei loro stipendi miliardari rubati, sì rubati, perché per la società non stanno facendo nulla, anzi stanno sempre più impoverendo i ceti medi, svuotandoli non solo nel portafoglio, ma rendendoli deboli, fragili e vulnerabili ; una povertà creata a tavolino, che servirà sempre di più a chi manovra i fili per arricchirsi ulteriormente.
Riflettendo sulle nuove povertà , non mi riferisco soltanto a quelle persone alle quali non è restato altro che sotterrare il proprio orgoglio ed inginocchiarsi per chiedere un poco di denaro per rimediare un pasto, ma anche a chi deve farsi carico, ogni giorno, con la propria pensione minima, del mantenimento di figli o dei nipoti che non trovano lavoro.
Il mio pensiero va anche a quelle persone che pur con uno stipendio da fame, inoltre, si fanno carico dei genitori che altrimenti non riuscirebbero più a sopravvivere, perché le pensioni misere che percepiscono non danno loro la possibilità di alimentarsi o curarsi in modo adeguato.
Povertà nascoste, indigenza che degrada, questo è il quadro allarmante che si presenta anche nella nostra città, e tutto ciò porta sempre più spesso le persone, private della loro dignità a preferire la morte ad una sopravvivenza non degna dell'essere umano.
Queste disuguaglianze spesso sono una conseguenza dei nostri sistemi di gestione delle risorse anche a livello locale; queste risorse non sempre sono gestite in modo corretto.
Forse nessuno pensa che quelle persone inginocchiate e prive di tutto, sono persone come i nostri sindaci, i nostri assessori, la loro pelle è uguale, il loro diritto a vivere decorosamente è identico.

Eppure qualcuno di loro è passato, ha notato, e si è voltato dall'altra parte, magari persone come quelle che alcuni mesi fa hanno parcheggiato la loro auto blu in Piazza del Monte per andare a prendere il caffè nel bar adiacente la piazza.
Auto parcheggiata fra l'altro con spavalderia davanti alla fermata del bus, auto che è rimasta in quel posto per una buona oretta.
Io mi vergogno di essere rappresentata da questa gente, e mi chiedo se mai loro si siano vergognati delle cose che stanno facendo, non so se, aprendo il loro portafoglio si siano mai chiesti se quei soldi sono sporchi o puliti, guadagnati o rubati alla società.
Loro affondano i loro corpi, lerci d'ipocrisia, su quelle poltrone dorate, guardandoli io vedo solo il grigiore di un mondo spento, senza umanità, senza sentimento, fatto solo di crudeltà e avidità.
 Claudia Zafferri       

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