Un tenero gattino in cerca di coccole (video)


Ci sono modi e modi per attirare l’attenzione e il gatto del video lo sa bene. L’unico suo obiettivo è quello di farsi coccolare dalla propria padroncina. La ragazza, invece, sta lavorando a computer ed è davvero molto impegnata. Tra un click e l’altro viene però disturbata dal micio che la chiama appoggiando la sua zampetta sul braccio della giovane. La ragazza, intenerita, lo accarezza ogni qualvolta il gatto la cerca, distraendosi dal proprio lavoro. Ma il gatto non è contento di una semplice carezza rubata e continua a disturbarla facendole fare tantissime pause. Un gatto poco altruista che ama essere al centro dell’attenzione anche a scapito degli altri.

Vive per 94 anni con una pallottola in testa



L'incredibile storia di un anziano texano, colpito nel 1917 e morto solo ora, dopo una vita 'normale'


È stato un record che lo ha reso celebre, ma di cui, William Lawlis Pace, avrebbe fatto volentieri a meno: è riuscito a vivere per 94 dei suoi 103 anni con un proiettile in testa. A sparargli era stato per errore il fratello maggiore quando William aveva solo 9 anni .
La posizione della pallottola, troppo vicina al cervello, aveva sempre reso impossibile un intervento.

L’incidente però, benché abbia avuto gravi conseguenze e abbia costretto William a vivere quasi cieco da un occhio e con parte di nervi facciali recisi non gli ha impedito di vivere una vita del tutto normale: si è sposato (sua moglie Onetia è morta nel 2004 dopo un matrimonio durato più di 70 anni), ha avuto dei figli e finché ha potuto ha lavorato come guardiano di un cimitero.

Non solo, ma con buona pace del proiettile che abitava nel suo cranio, fino a quando ne ha avuto le forze ha giocato come ricevitore in una piccola squadra di baseball del Texas,  il suo stato. "Non ha mai avuto dolori - ha detto, dando l'annuncio della morte del padre pochi mesi  fa, il figlio Theron Pace - e non ha mai perso coscienza".


Ereditieri a quattro zampe, una signora lascia 375 mila euro ai pelosi meno fortunati




Cani e gatti del canile comunale di Milano possono dormire sonni tranquilli grazie all'eredità. Questa ed altre donazioni mostrano un nuovo lato pet friendly della città.





Una signora ha lasciato in eredità a un canile ben 375 mila euro, destinandola alla cura di tutti i cani e i gatti ospiti della struttura.

La storia sembra uscita da un film, invece è successa in questi giorni a Milano, una città che nell’ultimo anno si è scoperta generosa e solidale nei confronti degli amici animali, a partire da quelli meno fortunati.
 Nei dodici mesi passati, oltre ai provvedimenti pet friendly del Comune come il libero accesso degli animali negli uffici pubblici e il blog Trovami, ideato per aiutare i cittadini a ritrovare i propri amici smarriti, le donazioni di denaro o di cibo per gli ospiti del Parco Canile sono state diverse e, in alcuni casi, anche molto importanti.
 L’ultima, in ordine di tempo, risale a pochi giorni fa.
Donata Maria Ghezzi, ha lasciato in eredità al Comune ben 375mila euro, disponendo espressamente nel proprio testamento che l’intera cifra fosse destinata al canile/gattile di via Aquila.
 Lo scorso maggio un’altra signora milanese, Cesarina Maccagnan, aveva donato tutto il suo patrimonio al Comune di Milano, devolvendo 60mila euro al Parco Canile.
 Nel dicembre 2011, pochi giorni prima di Natale, era arrivato al Parco Canile un regalo speciale, un furgone carico di pappa per tutti i cani e i gatti ospiti della struttura: scatolette di bocconcini e croccantini per un valore complessivo di duemila euro. Un dono ancora più speciale perché completamente disinteressato, dal momento che l’autrice, ancora una volta una donna, non ha
voluto rendere nota la propria identità.
 Chiara Bisconti, assessora al Benessere e Qualità della vita e delegata dal Sindaco alle Politiche per gli animali ha voluto così ringraziare la generosità di Donata Maria Ghezzi : “Questo gesto nobile e generoso è un vero e proprio atto d’amore non solo verso gli animali ma verso l’intera città: un gesto che fa onore alla memoria di questa nostra cittadina”.

Ora che si avvicina il Natale, chissà che non arrivino altri doni per i cani e gatti meno fortunati.

fonte:gopets.gogreen.virgilio.it

Frutta e verdura: ecco gli alimenti che hanno più pesticidi


Come orientarsi nell'acquisto di frutta e verdura? Quali prodotti sarebbe opportuno preferire "bio"? Ad aiutare i consumatori nelle scelte d'acquisto quotidiane pensa l'Environmental Working Group, associazione senza scopo di lucro che si è occupata di stilare la propria classifica annuale della frutta e degli ortaggi più o meno contaminati dai pesticidi, sulla base di dati raccolti, dopo aver effettuato appositi test, da parte della Food and Drug Administration e del Department of Agriculture degli Stati Uniti.




I test effettuati sui prodotti agroalimentari hanno potuto stabilire la quantità dei residui di pesticidi presenti su di essi al momento del consumo effettivo da parte dei cittadini. La maggiore attenzione al consumo di prodotti privi di contaminanti chimici utilizzati in agricoltura è di recente tornata alla ribalta per via di uno studio pubblicato sulle pagine di Environmental Health Perspectives, che pone in luce come una eccessiva esposizione agli antiparassitari delle donne in gravidanza possa nuocere al nascituro.

L'impatto negativo dei pesticidi sulla salute, spesso in realtà non conosciuto in maniera approfondita nemmeno da parte di coloro che li impiegano nelle proprie coltivazioni, dovrebbe spingerci a compiere delle scelte differenti relativamente alle nostre abitudini di acquisto. Per assicurarsi prodotti privi di pesticidi non è sempre necessario spendere una fortuna. Anche chi dispone di un piccolo giardino o di un semplice terrazzo può provare a coltivare da sé una parte dei propri ortaggi.

Se è vero che il biologico da supermercato continua a risultare piuttosto costoso, è altrettanto vero che per assicurarsi l'acquisto di frutta e di ortaggi certificati "bio" o in ogni caso coltivati senza l'ausilio di sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute, è possibile reperire prodotti genuini e ad un costo decisamente più basso rispetto ai punti vendita della grande distribuzione recandosi direttamente presso le aziende agricole di coltivatori fidati o presso i mercati contadini e a chilometri zero che diano spazio al biologico.

Prendendo come punto di riferimento la lista dei dodici prodotti maggiormente contaminati dai pesticidi, ormai comunemente definita come la "sporca dozzina", si potrebbe iniziare a sostituire i prodotti in cima alla lista con analoghi di provenienza biologica e sicura, in modo da far quadrare il bilancio familiare e di ottenete maggiori garanzie per una buona salute e per una alimentazione migliore. I test finali sono stati effettuati da parte degli esperti sui prodotti lavati e sbucciati. E' infatti nella buccia che si accumulano la maggior parte dei pesticidi, così come la più grande quantità di sostanze benefiche presenti in frutta e ortaggi, di cui consumare quindi anche la scorza esterna, quando è edibile, sempre in riferimento ai prodotti non trattati.

Ecco i 12 alimenti maggiormente contaminati dai pesticidi:

1) Mele

2) Sedano

3) Peperoni

4) Pesche

5) Fragole

6) Pesche nettarine

7) Uva

8) Spinaci

9) Lattuga

10) Cetrioli

11) Mirtilli

12) Patate

E la lista dei 12 prodotti meno contaminati:

1) Cipolla

2) Mais

3) Ananas

4) Avocado

5) Cavolo

6) Piselli dolci

7) Asparagi

8) Mango

9) Melanzana

10) Kiwi

11) Melone cantalupo

12) Patate dolci

    Prodotti cosmetici non testati su animali: una piccola guida


    I prodotti cosmetici non testati su animali rientrano perfettamente in una strategia che mira a soddisfare i principi della sostenibilità ambientale e del rispetto nei confronti dei nostri amici animali. Sono molti i cosmetici green di questo tipo, anche se dobbiamo ricordarci che c’è differenza fra i prodotti non testati in toto sugli animali e quelli che invece vengono testati sull’ultimo passaggio della catena di produzione. Altrettanto importante è distinguere fra i prodotti vegan, che non prevedono l’aggiunta di ingredienti ricavati dal mondo animali, e quelli che invece includono queste sostanze. Si tratta di una differenza fondamentale ed esserne consapevoli è importante, se vogliamo portare avanti uno stile di vita ecosostenibile.


    Test sugli animali per i prodotti cosmetici

    A disciplinare la materia è la direttiva europea 92/32/CEE. Questa legge per ogni nuova sostanza chimica stabilisce dei test di sicurezza basati proprio sugli animali. In particolare i test specifici per i cosmetici prevedono l’uso del coniglio.
    Viene effettuato un test oculare, per verificare l’irritazione dell’occhio, un test cutaneo, per verificare eventuali irritazioni nella pelle, prendendo in considerazione anche la distruzione della pelle stessa.
    La direttiva 93/35/CEE si pone l’obiettivo di eliminare le prove su animali per i prodotti cosmetici, ma ancora oggi non abbiamo una piena applicazione di questa direttiva. Si pensa che la situazione diventerà più stabile a partire dal 2018. E’ da notare comunque che tutti i test sugli animali non sono stati mai convalidati.

    Prodotti cosmetici cruelty-free


    I prodotti cosmetici cruelty-free (non testati sugli animali) in alcuni casi fanno ricorso agli ingredienti animali per la loro composizione. Si tratta di prodotti che riguardano il makeup e l’igiene della persona.
    Appartengono al gruppo dei cosmetici non testati sugli animali (alcuni di questi comunque comprendono ingredienti di origine animale) i prodotti Argital, Artha, Athena’s, Biofficina Toscana, Bottega Verde, Camorak, Cibe, Cinzia Zucchi Cosmetici, Coop, D’Aymons Naturalerbe, Derbe, Dr. Taffy, Flora – Primavera, Haway, Hedera Natur, Helan, Indica, I Serafini, La Saponaria, L’erbolario, Logona, Lush, MGA, Montagne Jeunesse, Officina Naturae, Originitalia, Pasticceria da bagno – Drammis closmetici, Pedrini, Pierpaoli, Rebis, Remedia, San.Eco.Vit, Sante, Saponificio Gianasso, Talybe, Tea Natura, The Body Shop, Urtekram, Verdesativa, W.S. Badger.
    Questi prodotti si trovano nei centri di estetica, nelle erboristerie, nelle farmacie, nei supermercati, nei negozi di alimentazione biologica, negli agriturismi bio, nei centri di alimentazione naturale e a volte vengono venduti anche online.
    Bisogna fare attenzione perché non tutte le ditte possono considerarsi cruelty-free, anche se riportano sulle confezioni dei loro prodotti la dicitura “Non testato su animali”. Le vere marche cruelty-free sono quelle che non solo non testano sugli animali il prodotto finito, ma non commissionano test su prodotto finito e ingredienti.

    ECOO.IT

    Storia di Hope, da cavallo maltrattato a campionessa



    Hope un anno fa giaceva quasi morta nel fango e oggi è salita sul gradino più alto del podio di un concorso per cavalli nella categoria “Rescued”, salvati.

    A trasformarla in un esemplare sano e felice sono state le cure di una giovane veterinaria, Vikki Fowler, che di fronte alle condizioni in cui versava l’animale non ha potuto far altro che offrirsi di comprarla per portarla via da quell'inferno.

    Ora il suo ex proprietario, Philip Davies, è stato giudicato colpevole di crudeltà nei confronti degli animali per aver maltrattato Hope e altri 17 compagni di sventura: dovrà pagare una multa di ben 86.000 sterline e per il resto della sua vita non potrà più allevare un cavallo.

    Vikki , la veterinaria di 26 anni di Great Herwood, nel Lancashire, artefice del “miracolo”, è stata premiata dall’Ifaw (International Fund for Animal Welfare) nella House of Commons, la camera bassa del parlamento britannico.

    Il salvataggio di Hope e compagni risale a un anno fa, quando vivevano a Edgworth, immersi nel fango, tra i rifiuti, esposti a ogni genere di malattia. Molti di loro erano pesantemente denutriti e alcuni avevano ampie chiazze senza pelo, piaghe aperte e problemi di fegato.

    Vikki era il veterinario di turno quando ricevette la chiamata.
    Appena arrivata rimase sconvolta alla vista delle condizioni dei cavalli e in particolare da quelle di una femmina di due anni, che giaceva riversa nel fango con le zampe impigliate nel filo spinato.

    La prima cosa che ha pensato è che l’animale fosse morto e non ci fosse più nulla da fare, ma una volta sollevato da terra, il cavallo, sebbene debolissimo e in gravissime condizioni, riusciva a stare in piedi. Vikki se ne andò raccomandando al signor Davis di metterla nella stalla, al riparo.
     
    Raccomandazione che non è stata seguita, tanto che il giorno seguente l’animale è collassato di nuovo e sono intervenute la Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) e Vikki. La cavallina era peggiorata rispetto al giorno precedente, ma l’associazione, dopo averla nuovamente tirata fuori dal fango, non voleva sequestrarla perché le sue condizioni non erano abbastanza disperate.

    Vikki ha preso in mano la situazione e si è offerta di comprarla, pagando un animale in fin di vita la bellezza di 1.500 sterline. Ci sono volute 4 ore di lavoro di 6 persone per pulirla e farla stare in piedi senza aiuto.

    La veterinaria era la prima a essere convinta che sarebbe stato necessario abbatterla, tuttavia ha scelto di chiamarla Hope, speranza. E la piccola ha lentamente cominciato a riprendere le forze.

    Ora, dopo un anno di lavoro e infinite cure, è salita sul gradino più alto del podio.

    fonte:gopets.gogreen.virgilio.it


    Bambino di quattro anni ha le mani sincrone

    Ethan Burn ha una rara malattia che fa si che ciò che fa la mano destra lo fa anche la mano sinistra. Quando ad esmpio prende un oggetto con la mano destra, la mano sinistra ripete lo stesso movimento. I genitori dicono che sebbene questo gli permetta, ad esempio, di fare cose molto difficili per le altre persone, come scrivere con due mani, allo stesso tempo ciò gli impedisce di fare cose comuni: se infatti il bambino impugna un cucchiaio in una mano e uno yogourt dall’altra, porta alla bocca sia il cucchiaio che il contenitore dello yogourt, non riuscendo pertanto a mangiare da solo. Studiando il caso, i medici si sono accorti che il piccolo Ethan aveva un tumore all’occhio sinistro e sono riusciti ad operarlo e a salvare la sua vita. La mamma Orme (32) ha detto “Ethan ha subito numerosi trattamenti che gli hanno salvato la vita. E’ stato molto fortunato ad essere nato con le mani sincrone, altrimenti i medici non avrebbero mai studiato il suo corpo e non avrebbero trovato in tempo il cancro”.

    Obesità infantile :Adottate un cane


    Avere un cane combatte l’obesità. I fedeli amici a quattro zampe, oltre ad offrire amore e compagnia, si è scoperto che sono anche fonte di benessere, fisico e mentale. I cani da compagnia, infatti, possono ridurre l’obesità infantile, una malattia che negli ultimi anni sta raggiungendo livelli di una vera e propria epidemia.
    Ad affermare che i cani potrebbero avere un ruolo fondamentale per la riduzione dell’obesità infantile sono i ricercatori dell’University of Western Australia, che hanno dimostrato che i padroncini di un cane hanno una probabilità del 50% maggiore di raggiungere i livelli raccomandati di attività fisica quotidiana, rispetto ai coetanei privi di un amico a quattro zampe. Secondo i risultati della ricerca condotta, infatti, i bambini che hanno un cane in casa camminano di più; e nell’insieme fanno più attività. Lo studio ha coinvolto un campione di 1218 bambini di età compresa fra 10 e 12 anni, il 60% dei quali aveva un cane di famiglia. I bambini che avevano un cane camminavano 30 minuti di più a settimana e compivano circa 140 minuti in più di attività fisica totale, rispetto ai coetanei senza cane. Dei bambini con cane, infatti, il 55% lo aveva portato a spasso nella settimana precedente.
    Non solo. Avere un cane oltre a combattere l’obesità può anche aiutare nello sviluppo del bambino: chi porta a spasso il cane senza l’aiuto di un adulto, infatti, prova un senso di indipendenza che può essere utile nello sviluppo delle capacità cognitive, nella prontezza a risolvere problemi e nella crescita dell’autostima.

    Colombia:Bimbo di un mese cammina e sputa fuoco


    Bambino cammina e sputa fuoco. Sembra un film dell’horror ma i genitori sono convinti che la causa della strana condizione del figlio di un mese sia la magia nera. Tutti coloro che hanno avuto contatti con il bambino credono che sia il ‘diavolo sotto mentite spoglie‘. Infatti il piccolo di Lorica, Colombia, a sole quattro settimane di vita si comporta in maniera strana, spesso si nasconde per strada e ridacchia in modo satanico. Il caso è di grande interesse per i media; sulla stazione radio RCN la madre ha spiegato “Cammina come un adulto, a volte andando fuori e nascondere sotto il letto, in una valigia, in lavatrice o in frigorifero“.
    Inoltre nelle zone dove lui si siede o sulle cose che tocca i genitori hanno trovato delle bruciature. La storia incredibile di un tassista, Óscar López Palencia e di sua moglie Feria Ana Santos, non ha però convinto nè i dottori, i quali credono che il piccolo si comporti così perchè abusato, nè la Chiesa Cattolica che rifiuta di associare il fatto alla magia nera.

    Senso di possesso e aggressività del cane, ecco come cercare di arginarli


    Quando un cane mangia, meglio lasciarlo stare: di solito si dice così e in parte è vero, ma non sempre. Se Fido sta mangiando e ringhia ogni volta che qualcuno si avvicina alla sua ciotola, o addirittura quando nota qualcuno nella stessa stanza, ci può essere un problema più o meno grave di aggressività da possesso, che di solito si manifesta non solo con il cibo ma anche con qualsiasi oggetto il cane abbia in bocca.


    Quando il cane manifesta questa tendenza all'aggressività sta dicendo una cosa precisa a chi vive con lui: in questo momento non sei la persona che mi regala cose buone e che mi fanno felice ma un nemico che me le vuole portare via. Di conseguenza, ogni volta che ci si accanisce a volergli portare via il cibo o un gioco non si fa che confermare questo ruolo negativo.

    Che fare, allora? Se si ha a che fare con un cucciolo, è importante abituarlo e abituarsi subito al contatto toccandogli la bocca, facendogliela aprire per gioco, quindi farlo mangiare sempre in presenza di qualcuno della famiglia e comunque non da solo, isolato, per non dare troppo importanza a questo momento e farlo sentire un leader incontrastato e incontrastabile, e avvicinarsi di tanto in tanto alla ciotola per aggiungere un po' di cibo.


    Se invece il cane è già adulto e il suo senso del possesso e la conseguente aggressività sono già diventati abituali, bisogna ripartire da capo, abituandolo a mangiare poco alla volta: è bene non servire tutto il pasto ma qualche boccone ogni minuto o due, invitando il cane ad avvicinarsi alla ciotola solo quando il cibo vi è stato posato. Non è facile e se il cane è veramente aggressivo si può anche rischiare di essere aggrediti: in questi casi più gravi diventa quindi necessario sentire l'opinione di un esperto comportamentalista.


    Lo stesso atteggiamento, come già detto, vale anche per gli oggetti: conquistato un gioco, una ciabatta, qualsiasi cosa che attiri la sua attenzione, Fido lo proteggerà per evitare che qualcuno possa sottrarglielo. Un trucco per abituarlo a lasciare l'oggetto che ha in bocca è lo scambio con un altro oggetto o con un bocconcino premio per un comportamento corretto.


    Nel primo caso, è importante controllare l'ambiente in cui vive il cane, tenendo a sua disposizione solo pochi giochi in modo da avere una riserva di altri oggetti a lui cari da utilizzare per lo scambio: nel tempo, il cane dovrebbe abituarsi a lasciare andare quello che ha in bocca senza più ringhiare. Mai dimenticare, infine, che le punizioni non servono e che è bene lodare il cane e premiarlo ogni volta che riesce a contenere la sua ansia di possesso.

    fonte:gogreen.virgilio.it

    Modelli di navi fatte con ossa umane



    I prigionieri di guerra francesi del XIX secolo avevano un passatempo davvero molto particolare. Quale? Realizzare dei modelli di navi con ossa umane! Sì, avete capito bene, usavano le ossa di altri detenuti passati a miglior vita per creare repliche delle imbarcazioni inglesi.
    Un hobby che ci ha lasciato in eredità una ricca produzione di questi esemplari, costruiti dai prigionieri durante la loro lunga detenzione che a volte arrivava fino a dieci anni.
    Oltre alle ossa umane venivano utilizzate anche quelle degli animali e i capelli degli stessi detenuti, usati per ricreare il cordame delle navi. Ma come si procuravano le ossa? In questo erano di grande aiuto i maiali presenti nel campo dove gli uomini venivano tenuti prigionieri, infatti, scavando dissotterravano le ossa dei defunti. Inoltre, una volta morti questi stessi animali, anche le loro ossa risultavano utili nella costruzione delle navi. Non aveva importanza a chi fossero appartenute, una volta trovate venivano bollite in modo da renderle più malleabili, facilitando così la lavorazione e l’intaglio.

    I modelli che sono stati realizzati, al di là del materiale utilizzato che può suscitare ribrezzo, sono davvero molto belli e ricchi di dettagli, per quanto possano risultare un po’ macabri.

    Raffreddore e influenza degli animali domestici, può essere l'uomo a "passarli"?



    È la stagione dei raffreddori e delle prime influenze  i giorni più o meno freddi si alternano e spesso ci colgono impreparati, vestiti in maniera non adeguata e i malanni di stagione sono la conseguenza più comune. Se con noi vivono degli animali, è giusto preoccuparsi anche della loro salute e della possibilità, che esiste, di contagiarli e trasmettere loro raffreddore e influenza.

    Il fenomeno per cui una malattia passa da umano ad animale ha un nome specifico, zoonosi inversa - la zoonosi è il caso contrario, quello della malattia trasmessa da animale a essere umano - e sebbene la trasmissione uomo-animale di una malattia influenzale non sia diffusissimo è comunque una possibilità da prevedere e da cercare di evitare.

    Voler evitare a cane o gatto (ma anche altri animali domestici) influenzato non è solo una preoccupazione di poco conto, perché esiste sempre la possibilità che in un animale la situazione si complichi e diventi più seria di quello che si potrebbe immaginare, senza contare eventuali mutazioni e sviluppo di nuove forme virali che potrebbero anche essere ritrasmesse all'uomo.

    In sostanza, la zoonosi inversa è ancora oggetto di studio e i casi documentati di passaggio di raffreddori e influenze agli animali domestici limitati - quello più famoso è del 2009, circa dieci gatti domestici infettati dal virus dell'influenza H1N1, la famosa influenza suina- ma anche nell'incertezza si impone un livello minimo di attenzione verso i nostri animali domestici.

    Il passo più logico per prevenire un passaggio di sindrome influenzale a Micio e Fido è sicuramente quello di vaccinarsi, ma ci sono anche altri accorgimenti da ricordare: evitare il contatto diretto - difficile con un gatto che vuole dormire sulle gambe o sul letto, ma bisogna provarci - ricordarsi di coprire naso e bocca quando si starnutisce  lavarsi di frequente le mani, specie prima di accarezzare i nostri animali, ed evitare di abbandonare per casa i fazzoletti usati. Da evitare, nel caso il nostro animale domestico non stia bene, la somministrazione di antinfluenzali per uso umano: meglio sentire il veterinario che saprà consigliare cosa fare.


    fonte:gopets.gogreen.virgilio.it

    Halloween, tornano le ronde Aidaa per proteggere i gatti neri


    La notte delle streghe si avvicina e purtroppo gli unici a davvero paura sono i gatti neri, vittime di superstizioni millenarie sulla loro natura diabolica e sui rapporti che li legherebbero al mondo dell’occulto.

    Per proteggerli dai riti sacrificali di gruppi esoterici e pseudo-satanici di cui sono  involontari protagonisti, Aidaa sta organizzando le ronde in quella che per le piccole pantere è la notte più pericolosa dell’anno.

    Il centro operativo sarà a Torino, dal momento che il Piemonte è una delle aree a maggior rischio, ma i volontari non mancheranno di perlustrare e pattugliare tutte le zone dove nel corso degli ultimi anni si sono svolti riti satanici.

    "Il problema dei sacrifici di gatti neri nella notte di Halloween è sicuramente meno grave rispetto agli scorsi anni -  ha spiegato Lorenzo Croce, presidente di Aidaa - ma abbiamo avuto diverse segnalazioni della ripresa del fenomeno delle messe nere in Piemonte, Toscana e Lombardia. Abbiamo quindi deciso di organizzare il pattugliamento in maniera massiccia, ecco perchè cerchiamo gruppi di volontari desiderosi di dare una mano”.

    Aidaa dunque rivolge un appello a tutti gli amanti degli animali disposti nella notte delle streghe a pattugliare le località considerate maggiormente a rischio: in Piemonte Val Pellice, Torino Città, Valli del Cuneese e zona di Intra-Verbania- Pallanza, basso astigiano; in Lombardia Legnanese, Parco Groane, Basso varesotto, Milano città, Zona del basso Lecchese, Valtellina e Valchiavenna, Bassa provincia di Brescia, Treviglio e oltrepò paves; in Emilia Bologna, Appennino modenese, zona del Po in provincia di Reggio Emilia; in Toscana Mugello, Viareggio, Forte dei Marmi e Firenze città; nel Lazio Roma Città, zona del lago di Bracciano e Viterbesee; In Umbria Zona di Narni e Orvietese; in Basilicata Potenza; in Veneto Sponda est del lago di Garda; in Liguria Genova, Zona di Imperia e zona di Portofino;  alcune zone di Campania e Sicilia.