Enzo,la prima tigre domestica

Ecco a voi il più grosso felino domestico al mondo, Enzo! No, non è un gatto ma una tigre. Avete letto bene, una tigre lunga quasi un metro e mezzo. Enzo vive con la famiglia Jamison quasi come fosse un semplice gattone: ama le coccole, fa le fusa e attende il cibo dai padroni.
La coppia, che vive in Sud Africa, oltre a Enzo, ha anche 14 cani. Hanno adottato la tigre quando aveva solo 9 settimane. Il cucciolo è cresciuto fino ad arrivare al peso attuale, 171 chili! L’uomo ha dichiarato ai giornali: “Lui è felice di vivere con noi e di girarci intorno mentre facciamo le nostre cose. Dobbiamo pur sempre ricordarci però che è una tigre e che come tale va trattata”. Ma va?


 

Senato: obbligo anestesia animali per procedure dolorose, ma l'art 14 resta un miraggio


Questa la posizione della Lav dopo il voto al Senato, ma tra gli aspetti positivi c’è una risoluzione della Lega e dei Radicali che impegna il governo emanare una direttiva che obblighi ''la somministrazione di anestesia per le procedure dolorose a cui sono sottoposti gli animali nelle sperimentazioni''.
 Nella 'vacatio legis' causata della mancata approvazione della Legge Comunitaria contenente le direttive europee in materia di sperimentazione sugli animali, questa risoluzione può servire almeno a limitare i danni
 La Lav tuttavia definisce paradossale che alcuni senatori che hanno approvato questa risoluzione siano gli stessi che hanno ostacolato l’approvazione dell’articolo 14, che avrebbe ridimensionato gli effetti negativi della Direttiva Ue.

Proprietario ritrova il suo cane dopo 7 anni


Dan Kesler e BA, il suo dobermann che era fuggito durante un temporale, sono di nuovo insieme dopo sette anni di separazione.
Dan viveva a Tareigh, nello stato americano del Nord Carolina, quando BA è scappato via, terrorizzato da una tempesta. Il padrone pensava che sarebbe ritornato dopo qualche ora, ma il cane non lo ha fatto.
"La prima notte sono stato sveglio, sulla porta di casa, aspettando che tornasse" ha dichiarato Dan.
Gli anni sono passati e Kesler, che nel frattempo si è trasferito a Phoenix, non ha saputo più nulla del suo doberman
finché un giorno ha ricevuto  una telefonata che non si sarebbe mai aspettato di ricevere: B.A. era stato ritrovato a Durham, una cittadina vicina a Tareigh, dove  abitava col suo padrone.

L'incontro tra Dan e BA è avvenuto dopo che il dobermann  che era stato ferito, è stato ricoverato e curato in uno dei rifugi dell'Ente Protezione Animali di Durham."Il cane zoppicava e uno dei nostri veterinari ha pensato che potesse essere stato investito" ha dichiarato Shafonda Davis, la direttrice del rifugio.
Lo staff della struttura ha trovato il microchip impiantato su BA e lo ha usato per rintracciare il proprietario.
"Se pensavo che prima o poi lo avrei rivisto? Non posso dire di sì ma non ho mai smesso di sperarlo" ha dichiarato Dan.
Il dobermann  che si è perfettamente ristabilito, è stato caricato su un aereoplano ed è volato in Arizona, dove lo aspettava il suo padrone.
E dopo sette anni di separazione, B.A. non aveva dimenticato Dan, lo ha riconosciuto immediatamente e gli è saltato addosso, guaendo e latrando. Sicuramente di gioia.



La strana morte dell'uomo che inventò il motore ad acqua


In un periodo di prezzi alle stelle per benzina e gasolio, ritrova spazio la strana storia di Stan Mayer, l'ingegnere americano che aveva ideato questo economico motore e che morì poco dopo in circostante particolari: per i familiari fu avvelenato
I prezzi di benzina e gasolio sono alle stelle ormai da tempo, la crisi si fa sentire ed i distributori hanno nettamente alzato il proprio tariffario facendo impallidire gli automobilisti di tutta Italia. Eppure c'era chi, qualche anno fa, aveva progettato un modo efficace ed assolutamente economico per alimentare il motore delle autovetture. Si tratta di Stan Meyer, un ingegnere statunitense che negli anni '90 cominciò un progetto tanto spavaldo quanto impensabile per far funzionare attraverso l'elettrolisi ottenuta con la sola presenza di acqua un motore intero. Nessun utilizzo di bombole ad idrogeno, bensì lo sfruttamento di qualche litro del liquido più semplice presente sul pianeta Terra per far camminare una qualsiasi automobile.
Questo datato video 1996 mostra uno dei primi esperimenti pratici di Meyer, inclusi i pareri sorpresi ma successivamente convinti dei giornalisti e tecnici presenti sulla scena. L'inventore americano riuscì ad ottenere tutti i brevetti necessari per rendere fruibile il proprio progetto, pubblicizzando in quegli anni la sua iniziativa come un semplice intervento meccanico a favore di qualsiasi automobilista. "Con soli 1500 dollari renderò il vostro mezzo in una water-car" fu l'epiteto di Meyer, il quale rifiutò persino una miliardaria offerta da parte di un proprietario petrolifero arabo dichiarando di voler sfruttare la sua tecnologia al servizio di chiunque, senza vendersi alle multinazionali. La sua avventura di tecnica e meccanica però lo condusse ad un tragico destino: nel 1998 Meyer fu trovato morto in un parcheggio di Grove City in Ohio, sua città natale.
C'è chi parlò di morte naturale, ma chi, come il fratello di Stan, ammise il possibile avvelenamento, un omicidio in favore dell'economia internazionale e del mondo capitalista che bloccò un'idea che avrebbe cambiato il mondo dell'energia e forse avrebbe fatto risparmiare molti comuni automobilisti

La straordinaria amicizia tra il gatto e la volpe

La straordinaria  amicizia tra il gatto e la volpe, i due giocano, mangiano e, di fatto, trascorrono assieme le intere giornate. Kerem Abalov, un pescatore locale ha notato l'insolita amicizia oltre un anno fa. "Nella mia vita ne ho visto di cose strane - ha detto Kerem - ma questa e' incredibile". Il gatto e la volpe si aggirano attorno al villaggio di Chittor, situato a 25 chilometri dalla città di Van ( Turchia). I gatti Van appartengono ad una razza originaria del Lago di Van, da qui il loro nome, . Questo piccolo felino e' famoso per la colorazione peculiare del suo mantello, generalmente bianco, con coda colorate e macchie di colore sulla fronte, e per il suo leggendario amore per l'acqua.




Fum e Gebra, amici per la pelle (video)


Si chiamano Gebra e Fum e sono amici per la pelle, tanto da dividere spazi e giochi. Nulla di strano se la prima non fosse un tenero barbagianni femmina e il secondo un gatto dal manto nero. Un’amicizia davvero inconsueta per due animali soliti non possedere nulla in comune. Il loro incontro è avvenuto per caso quando entrambi possedevano pochi mesi d’età e forse la condizione speciale ha reso facile l’interazione.
Gebra, il cui nome deriva dal catalano Gebre e significa gelo, è un uccello solitario e indipendente. È stata educata a ricevere il cibo dalla mano dell’uomo, ma non è completamente addomesticata. Infatti rifugge la presenza dell’uomo, se non per necessità educative. Come tutti i rapaci addestrati anche Gebra è stata introdotta all’arte della falconeria. Una tecnica di caccia dalle origini antiche, utilizzata un tempo per il recupero di cibo ma ora impiegata come esibizione e dimostrazione.
Questo tipo di educazione permette a Gebra di librasi nel cielo per molto tempo, attraversando spazi e luoghi differenti. Al contempo il piccolo gatto Fum è molto più socievole e affettuoso, e propone le sue fusa a tutti i vicini nei paraggi della fattoria dove vivono. Solitamente profuma di timo, pianta contro la quale adora strusciarsi prima di lanciarsi nella caccia. I due spesso vengono avvistati insieme, mentre Gebra vola in perlustrazione Fum la segue zampettando sotto la sua apertura alare.
Un video, diventato virale, li riprende mentre giocano insieme e si fanno le fusa in modo amichevole. La piccola Gebra svolazza di ramo in ramo, mentre Fum la segue amorevolmente. Balzi veloci, piccole zampettate delicate, becchettate, miagolii e versi gutturali è ciò che crea la comunicazione tra i due. Una coppia inconsueta, ma come abbiamo visto più volte, non impossibile.




Gatto Nero Day, una festa contro i pregiudizi


Torna anche quest’anno il Gatto nero day, una giornata per festeggiare i mici color della notte che ancora oggi sono vittime di superstizioni e false credenze.
 La settima edizione dell’appuntamento si trasferisce per la prima volta al Sud, a Brindisi, dove sabato si terranno i festeggiamenti ufficiali di Aidaa, a partire, ovviamente, dalle 17, in concomitanza con molte altre piazze italiane.
 La scelta ha un significato ben preciso, perché è nelle regioni meridionali che è più diffuso il mito dal gatto nero che porta jella. Tuttavia l’accusa di portare sfortuna è solo una dei motivi che mettono in pericolo questi bellissimi felini, da sempre collegati alle figure delle streghe e addirittura del demonio.
 Può sembrare assurdo ma i riti satanici costituiscono ancora una vera minaccia perché a volte prevedono il sacrificio di un animale, spesso un gatto nero. Senza andare troppo lontano nel tempo, lo scorso agosto alcuni gruppi esoterici sono stati accusati di aver torturato e ucciso oltre trecento pelosetti.
 I mici inoltre, specialmente quelli neri, vengono poi uccisi per la loro pelliccia, che “decora” bordi e interni di giubbotti, guanti, cappellini.
 Anche se alcune stime ci paiono eccessive, il pericolo per i gatti neri esiste, fosse anche solo quello di essere discriminati perché vittime della superstizione.
 Per questo molti canili, gattili e associazioni organizzano, in occasione del Gatto Nero Day, eventi dedicati a queste creature dall’aria misteriosa per ribaltare i pregiudizi e raccontare come in realtà siano i gatti neri ad avere sofferto, fin dal Medioevo, per colpa dell’uomo e non viceversa.
 Questo sabato potrebbe essere l’occasione, per chi sta pensando di adottare un micio, di andare in gattile e portare a casa un batuffolo di pelo color carbone e sfidare in prima persona non la sorte ma le superstizioni.

fonte:gopets.gogreen.virgilio.it